“Nei paesi in via di sviluppo 214 milioni di donne in età fertile non hanno accesso ai contraccettivi moderni: il problema causa annualmente 67 milioni di gravidanze indesiderate e 36 milioni di aborti evitabili.” Lo afferma un rapporto del Guttmacher Institute, un centro studi statunitense specializzato nella salute riproduttiva, presentato oggi. Il rapporto ha anche stimato che “tra le donne che partoriscono nelle regioni a basso e medio reddito solo il 61% riceve almeno quattro visite prenatali, e il 73% partorisce in una struttura sanitaria. Queste proporzioni sono più basse in Africa, dove meno di meta’ delle donne viene visitata in gravidanza e puo’ dare alla luce il bambino in ospedale, mentre in America Latina le percentuali sono vicine al 90%.”
“Soddisfare i bisogni di pianificazione familiare in queste regioni avrebbe un impatto drammatico sulle vite di milioni di donne e delle loro famiglie – afferma Ann Starrs, presidente dell’istituto –. Ancora troppe donne e neonati non hanno accesso a questi servizi essenziali”. L’investimento per risolvere il problema, hanno calcolato gli esperti, sarebbe minimo. “Le morti materne calerebbero a un quarto di quelle attuali, e quelle infantili addirittura a un quinto – si legge nel documento – con un livello di investimento di appena 8,39 dollari a persona all’anno. In piu’ gli investimenti in questo settore farebbero calare le spese sanitarie grazie alla diminuzione delle gravidanze indesiderate, con il risultato che per ogni dollaro investito nella contraccezione se ne risparmierebbero 2,30 di spese”.