Previsioni meteo, caldo in aumento sull’Italia con picchi over 40°C, possibili disagi anche di notte

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MeteoWeb

L’alta pressione sull’Italia è nuovamente in rinforzo, nei prossimi giorni determinerà l’afflusso di aria sempre più calda di origine sub-tropicale su tutta la penisola, con condizioni di generale stabilità atmosferica. Le ultime analisi modellistiche indicano che la seconda ondata di calore dell’estate appena iniziata avrà una durata di almeno 4/5 giorni giorni, con picchi termici davvero notevoli per Giugno. Infatti stando alle proiezioni, l’isoterma di +20°C alla quota di 850 hPa abbraccerà l’Italia per alcuni giorni. Tale temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri) è da considerarsi molto elevata anche in luglio e agosto. Il clou però partirà nella giornata odierna quando arriverà aria ancora più calda da Sud che coinvolgerà maggiormente l’Italia centro-settentrionale e le regioni tirreniche centrali qui si andrà diffusamente oltre i 35 gradi e le massime raggiungeranno i 37-38 gradi, in alcuni casi con punte anche di 40°C. Diversa è la situazione per il Sud Italia che da giorni è interessato da una piccola saccatura fresca proveniente dai Balcani. L’aria fresca si farà sentire anche oggi con i venti di tramontana, che continueranno a soffiare anche moderatamente. Inoltre sui rilievi del Sud specie tra aree interne di Lucania e Calabria non sono esclusi nel pomeriggio acquazzoni con sconfinamenti fin verso le coste per l’affluire di aria instabile in quota. L’anticiclone prenderà il sopravvento nel corso della settimana rafforzandosi ulteriormente ovunque, le temperature inizieranno a toccare punte di 34/35 gradi, anche sulle aree interne e pianeggianti del Centro-Sud, in particolare lungo le regioni tirreniche. Il caldo si farà sentire anche di notte con valori di umidità destinati a superare facilmente il 60-70% specialmente nelle zone interne di pianura. Una via d’uscita si intravede soltanto tra giovedì e venerdì quando temporali ed aria più fresca potrebbero far rotta dal Settentrione verso le Adriatiche centro/meridionali per il cedimento dell’alta pressione. Approfondiremo tale ipotesi nei prossimi aggiornamenti.

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