Il 40% della popolazione italiana – oltre 23 milioni di persone – risiede nelle regioni che compongono la Pianura Padana e in quest’area viene prodotto oltre il 50% del PIL nazionale. Da ciò deriva un elevato impatto emissivo del bacino padano che produce il 50% delle emissioni nazionali di tutti gli inquinanti e, nel caso dell’ammoniaca, la percentuale sale addirittura al 70%.
A causa della conformazione orografica del bacino padano, le misure applicate in una sola regione sono poco efficaci: dopo un altro inverno “rosso” per gli incessanti allarmi smog, e l’ennesimo richiamo da parte di Bruxelles per l’Italia sui valori dei contaminanti atmosferici, ora 18 realtà istituzionali e non, di quest’area si sono unite per mettere in campo una strategia che affronti dal basso e in maniera coordinata il problema dell’inquinamento atmosferico, educando, informando e formando. E’ questa la finalità del progetto europeo PREPAIR: promuovere stili di vita, di produzione e di consumo più sostenibili, cioè capaci di incidere sulla riduzione delle emissioni. Per farlo, saranno realizzate specifiche azioni di sensibilizzazione e divulgazione rivolte ad operatori pubblici, privati e alle comunità locali.
La conferenza “Government policies on air quality and climate change” che si terrà a Bologna l’8 e il 9 giugno presso la sede della Regione Emilia-Romagna (Viale della Fiera, 8, Sala “20 Maggio”), ha come oggetto le politiche sulla qualità dell’aria e sul cambiamento climatico attuate a livello europeo, nazionale e nei territori del bacino padano (Vai al programma e al modulo di iscrizione: http://www.ervet.it/?page_id=10814).
Nell’elaborare il progetto i partner sono partiti da una chiara consapevolezza: l’aria non ha confini. L’esperienza degli ultimi quindici anni dimostra infatti che solo misure integrate e di area vasta permettono di raggiungere risultati più efficaci. Prepair trova le sue origini proprio in questo percorso: si tratta di un progetto strategico e di ampio respiro da più punti di vista: non solo per la dimensione territoriale estesa a tutta l’area del bacino del Po e al territorio sloveno, ma anche per la dimensione economica e per quella temporale, dal momento che si svilupperà fino al gennaio 2024.
A disposizione ci sono 17 milioni di euro da investire nell’arco di 7 anni: ben 10 quelli in arrivo dall’Europa grazie ai fondi del Programma Life, a dimostrazione di quanto sia fondamentale il supporto delle istituzioni comunitarie nel dar vita a politiche innovative e di largo respiro, sempre più orientate alla sostenibilità, alla tutela dell’ambiente e della salute.
Le Regioni Emilia-Romagna, capofila del progetto, Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Trento, insieme ai tre principali Comuni di quest’area – Milano, Torino e Bologna – e alle agenzie ambientali, ora lavorano insieme per sostenere il percorso che dovrà portare al pieno rispetto degli standard comunitari. L’iniziativa – che coinvolge anche l’Agenzia per l’ambiente della Slovenia – avrà durata settennale e si concluderà quindi nel 2024. Il progetto Prepair è un progetto “integrato”, in quanto in grado di mobilitare oltre 850 mln di euro provenienti dai fondi strutturali dei diversi partner e che hanno direttamente o indirettamente ricadute sulla qualità dell’aria.
Dai trasporti all’agricoltura, i campi di intervento di Prepair
L’elevata densità della popolazione e l’intensità del tessuto produttivo del bacino padano comportano un’alta concentrazione di fonti di emissioni di inquinanti. L’urbanizzazione diffusa e il particolare modello di sviluppo economico basato su piccole e medie imprese determinano una grande necessità di mobilità, che si riflette nelle emissioni inquinanti dovute al traffico veicolare – responsabile del 50% delle emissioni di ossidi di azoto – e agli impianti di riscaldamento: circa un terzo delle emissioni di PM10 è prodotto dalla combustione di biomassa per uso civile. I processi industriali, pur essendo sottoposti a rigide normative ambientali, comportano l’emissione in atmosfera di una grande varietà di composti chimici. Anche agricoltura e allevamento contribuiscono all’inquinamento atmosferico attraverso l’emissione di rilevanti quantità di ammoniaca e metano, che sono rispettivamente un precursore degli inquinanti secondari e un potente gas serra.
Trasporti, gestione razionale dell’energia, riscaldamento domestico e agricoltura: sono proprio questi i campi di intervento individuati per sperimentare azioni di miglioramento della qualità dell’aria a partire dal bacino padano. Tra gli interventi concreti che saranno portati avanti dal progetto Prepair, c’è la realizzazione di una piattaforma permanente per la condivisione dei dati, il monitoraggio e la valutazione della qualità dell’aria nel bacino padano, comprensiva anche degli effetti dell’inquinamento transfrontaliero Italia-Slovenia. Nel settore agricoltura, il programma individua lo sviluppo di uno strumento comune di valutazione delle misure per ridurre le emissioni degli allevamenti; è prevista, inoltre, la diffusione delle buone pratiche per l’utilizzo dei fertilizzanti, anche attraverso l’elaborazione di un sistema di assistenza agli agricoltori per limitare lo spandimento nei periodi a maggior rischio di accumulo di inquinanti in atmosfera. Ancora, specifiche azioni di formazione sono indirizzate ai professionisti del settore per la progettazione, la manutenzione e il controllo degli impianti di produzione di energia a biomassa; altre riguardano il risparmio energetico e sono destinate a enti locali, operatori economici e cittadini. Nel campo dei trasporti, si mira ad elaborare strumenti comuni per supportare la mobilità pubblica, elettrica e ciclabile, oltre alla gestione razionale delle merci, anche attraverso l’adozione di azioni pilota e dimostrative.
I 18 partner del progetto
Sono 18 i partner che partecipano al progetto Life Prepair: oltre alla Regione Emilia-Romagna, che svolge il ruolo di capofila, ci sono Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trento, Agenzie ambientali di Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Agenzia per l’ambiente della Slovenia; i Comuni di Bologna, Torino e Milano; Ervet e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
L’8 e 9 giugno a Bologna l’evento iniziale del progetto e la firma dell’accordo antismog col Ministro Galletti
Il primo evento pubblico collegato al progetto Prepair rientra tra i side-event del G7 Ambiente e si terrà a Bologna il prossimo 8 e 9 giugno: si tratta della conferenza “Government policies on air quality and climate change”. La giornata iniziale dell’8 giugno illustra i contenuti e gli obiettivi di PREPAIR e coinvolge i portatori di interesse sulle varie tematiche del progetto; una sessione specifica è dedicata al networking con progetti correlati che agiscano sui medesimi settori oggetto di PREPAIR.
La conferenza del 9 giugno è un evento istituzionale che coinvolge rappresentanti nazionali ed europei sulla qualità dell’aria e il cambiamento climatico, e le Regioni Emilia – Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, attualmente interessate dalla procedura di infrazione sul PM10. È nel quadro della conferenza internazionale di lancio di PREPAIR che viene firmato un nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano fra il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e le Regioni Emilia – Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. L’accordo individua azioni specifiche nei settori maggiormente impattanti sulla qualità dell’aria nel bacino padano quali trasporti, combustione di biomasse per uso domestico, agricoltura e zootecnia, con un approccio integrato e coordinato fra le politiche settoriali dei diversi livelli istituzionali e coniugando le esigenze di risanamento della qualità dell’aria con gli obiettivi di più ampia scala legati al cambiamento climatico.