“Posizioni ideologiche che coinvolgono a volte inconsapevoli minorenni e che impediscono di applicare a loro favore i prodotti di un mondo scientifico irrinunciabili purché utilizzati a ragion veduta con l’aiuto di professionisti preparati e responsabili“. Il presidente dell’Ordine dei medici di Latina, Giovanni Maria Righetti, commenta così la morte del bimbo ucciso da un’otite trattata con rimedi omeopatici, e spiega l’iniziativa adottata dall’Ordine per aiutare i cittadini a “scegliere a ragion veduta“. “L’articolo 15 del Codice di deontologia medica ‘Sistemi e metodi di prevenzione, diagnosi e cura non convenzionali’ – ricorda la nota dei camici bianchi di Latina – indica che ‘il medico può prescrivere e adottare, sotto la sua diretta responsabilità, sistemi e metodi di prevenzione, diagnosi e cura non convenzionali nel rispetto del decoro e della dignità della professione’“. “Le religioni hanno, nella loro diversità, un comune sentire“, afferma monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, firmatario della Carta. “Hanno la responsabilità di sostenere la più alta dignità di ogni uomo e di ogni donna“, aggiunge. “La mia idea è che la Carta possa generare un cambiamento culturale in due direzioni – dichiara Marinella Cellai, volontaria e caregiver in oncologia e cure palliative, e fondatrice del progetto ‘Città della vita’ – Da un lato che le persone anziane e le loro famiglie possano essere consapevoli dei diritti che meritano, d’altra parte che possa stimolare quei medici ancora riluttanti a richiedere una consulenza di assistenza palliativa simultanea per i loro pazienti, cambiando così atteggiamento“.