Nasce all’Università di Pisa il Centro interdipartimentale di ricerca in Promozione della Salute e Information Technology (Prosit), che si occuperà di innovazione in sanità pubblica, con l’obiettivo di progettare, realizzare, valutare e promuovere metodi e sistemi innovativi per migliorare l’accesso e l’efficienza dei servizi di prevenzione, riabilitazione e cura attraverso l’uso estensivo delle nuove tecnologie informatiche e di comunicazione. La nuova struttura – frutto della collaborazione tra i dipartimenti di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia, Biologia, Informatica, Ingegneria dell’informazione e Civiltà e forme del sapere – è stata presentata a Palazzo alla Giornata dal rettore Paolo Mancarella, dal direttore del Centro, Pierluigi Lopalco, e dall’assessore regionale al Diritto alla Salute, Stefania Saccardi. La missione del Centro Prosit, che ha sede al dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia, in via san Zeno 37, è dunque quella di promuovere e sostenere l’innovazione in sanità pubblica. Migliorare la qualità dell’offerta, l’efficacia e l’efficienza economica dei servizi preventivi è una sfida di tutti i sistemi sanitari occidentali. I cambiamenti demografici, insieme con la crescita del divario fra i budget allocati e i bisogni sanitari, impongono infatti un significativo incremento delle attività di prevenzione e promozione della salute quale mezzo più efficiente per garantire la sostenibilità del sistema nel tempo. I nuovi strumenti di informazione e comunicazione rappresentano in questo campo una enorme opportunità per supportare i programmi di promozione della salute e migliorare l’adesione della comunità agli interventi di sanità pubblica attraverso l’innovazione. Per questo, temi di ricerca preminenti, anche se non esclusivi, del Centro saranno la comunicazione innovativa e personalizzata, la promozione della salute basata sull’analisi di Big Data e l’uso di Internet of Things per il supporto alla salute. Oltre a promuovere iniziative nel campo dell’alta formazione, il Centro Prosit avrà il compito di coordinare e svolgere ricerche interdisciplinari che riguardino la promozione della salute, sviluppare su questi temi attività di collaborazione con altri enti di ricerca pubblici e privati e sostenere il trasferimento tecnologico e la valorizzazione delle competenze, offrire servizi e consulenze a enti, aziende e associazioni.”Il nuovo Centro di ricerca dell’Università di Pisa – ha dichiarato il rettore Paolo Mancarella – ha un profilo fortemente innovativo nel panorama nazionale, perché mentre nella quasi totalità degli altri casi il rapporto tra medicina e tecnologia è concentrato sul piano dell’assistenza e della terapia, esso sarà prevalentemente al servizio della prevenzione e della promozione della salute. Grazie a competenze e apporti multidisciplinari, il Centro Prosit sarà un luogo di incontro utile a rendere fertili le idee, in cui i docenti biomedici avranno l’occasione di confrontarsi e di promuovere progetti di ricerca in collaborazione con esperti di tecnologie e di comunicazione.” “Il Centro Prosit – ha aggiunto il professor Lopalco – funzionerà come un vero e proprio incubatore di idee. Quello che vogliamo creare è un ambiente fertile, dove le eccellenze dell’Università di Pisa nei campi tecnologico, biomedico e umanistico siano messe al servizio di studenti e giovani ricercatori che vogliano cimentarsi con le nuove frontiere della ricerca nel campo della salute. Fare incontrare idee, esperienze e competenze che altrimenti avrebbero viaggiato su binari paralleli: questa è la missione del Centro.” “Del nuovo Centro dell’Università di Pisa – ha concluso l’assessore Stefania Saccardi – condivido innanzitutto l’impostazione metodologica, con la volontà di mettere insieme competenze e discipline diverse in un’unica struttura per collaborare al raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi. È importante, inoltre, che esso si caratterizzi sul fronte della prevenzione della malattia, che sta diventando e sempre più diventerà in futuro, un aspetto decisivo delle politiche in campo sanitario“.