Siccità: emergenza in tutta Italia, ecco la situazione

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Il Consiglio dei ministri ha deliberato la “dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio delle Province di Parma e Piacenza, in conseguenza della crisi idrica in atto, dovuta a un lungo periodo di siccità a partire dall’autunno 2016, aggravato dalle elevate temperature estive e dai rilevanti afflussi turistici che hanno determinato un considerevole aumento delle esigenze idropotabili”. La decisione del governo arriva come conseguenza della mancanza di acqua che sta facendo scattare l’allarme in molte regioni italiane, dal nord al sud del Paese.

Otto milioni e 650 mila euro per affrontare l’emergenza siccità nei territori di Parma e Piacenza, ulteriori deroghe alle norme nazionali per assicurare la fornitura di acqua potabile alla popolazione (anche mediante autobotti) e per potenziare l’approvvigionamento di acqua con interventi strutturali: il Consiglio dei ministri ha accolto – sottolinea una nota della Regione Emilia-Romagna – la richiesta di stato di emergenza nazionale presentata dal presidente, Stefano Bonaccini, avanzata lo scorso 13 giugno. “Abbiamo ottenuto dal Governo quanto chiesto dall’Emilia-Romagna per far fronte a una situazione eccezionale”, sottolinea il presidente Bonaccini.

“E‘ stato giusto procedere autonomamente alla richiesta di stato di emergenza nazionale perché ci ha consentito di accelerare al massimo i tempi e dare risposte a un territorio dove la siccità ha colpito più che altrove. Stiamo seguendo giorno per giorno la situazione e lavorando per rispondere al meglio alle necessità imposte da una crisi idrica importante”.

Anche il territorio veneto presenta ancora una condizione di deficit idrico generalizzato rispetto ai valori medi stagionali. In particolar modo la situazione di carenza di disponibilità idrica nel fiume Adige mette a rischio l’approvvigionamento irriguo e in prospettiva anche idropotabile nelle zone servite da acquedotti con prelievi dal fiume. Per questo il presidente della Regione Luca Zaia ha firmato ieri una nuova ordinanza – dopo quelle del 18 aprile e del 16 maggio – con cui viene confermato lo stato di crisi idrica, in modo da poter attuare le misure necessarie a fronteggiare la situazione.

In Piemonte, invece, il Settore della Protezione civile e Sistema antincendi boschivi regionale, tenuto conto delle condizioni meteorologiche attuali e previste dal Centro funzionale Arpa Piemonte ha disposto da oggi lo stato di massima pericolosità su tutto il territorio regionale. Non va meglio in Sardegna, tanto che la Regione ha consegnato al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale.

E l’emergenza siccità non risparmia neanche la Capitale: a causa del perdurare di condizioni climatiche di siccità, la sindaca di Roma Virginia Raggi ha firmato un’ordinanza per regolamentare l’uso dell’acqua potabile, proveniente dalla rete idrica comunale. E per far fronte alla sofferenza idrica in alcuni comuni la Regione Lazio ha autorizzato un maggiore prelievo idrico alle sorgenti Pertuso. Le previsioni? Da domani, cambio dell’alta pressione con l’arrivo dell’infuocato Caronte dal Nord Africa. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito iLMeteo.it, prevede che il clima si farà rovente da Nord a Sud verso il fine settimana, con punte nelle temperature massime fino a 38/39°.

Sarà sole e caldo prevalente un po’ ovunque, ma sui settori alpini e prealpini continuerà a esserci un rischio maggiore di temporali, nella giornata di sabato e poi ancora di più in quella di domenica. Nella prossima settimana, l’anticiclone Caronte potrebbe mostrarsi più in crisi sulle regioni settentrionali, dove sono attesi fronti instabili provenienti dalla Francia con possibilità di temporali anche violenti su alcune aree. Caronte non subirà disturbi, invece, sulle regioni centro-meridionali dove continuerà a portare un clima infuocato e temperature che potranno schizzare fino ad oltre i 40° al Sud, verso metà settimana.

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