Campagne a secco dal nord al sud dell’Isola. L’emergenza Siccita’ sta creando grossi problemi agli agricoltori che devono fare i conti con le restrizioni idriche. A denunciare la situazione della Nurra e del Basso Sulcis sono il deputato di Unidos Mauro Pili e il capogruppo Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu. Entrambi sollecitano Governo e Regione a dichiarare lo stato di calamita’ naturale. “Nel nord Sardegna – attacca il parlamentare sardo – gli invasi del Temo, del Cuga e del Bidighinzu sono al 25% della capacita’ di invaso, nel Sulcis iglesiente la diga di Punta Gennarta e’ al 18% mentre Medau Zirimillis al 30%. Nella piana della Nurra l’acqua e’ razionata tre volte alla settimana dall’1 aprile al 31 agosto, nonostante gli agricoltori avessero avuto assicurazioni per le colture estive come il mais. Si stima una perdita di almeno il 40% delle produzioni.
Nel Sulcis non si e’ nemmeno potuto seminare il mais perche’ manca ancora il piano irriguo che il Consorzio e la Regione non hanno ancora vergognosamente approvato – denuncia Pili – Siamo dinanzi ad una gestione scandalosa della risorsa idrica sia per la scarsa o inattendibile pianificazione sia per la superficialita’ con la quale ci si rapporta al sistema agricolo”. Sulla stessa linea il capogruppo dell’Udc. “Gli agricoltori sardi stanno pagando un prezzo altissimo di un inverno con pochissime precipitazioni, con le gelate tardive e le temperature oltre le medie stagionali dell’ultimo periodo – dice Rubiu – ho presentato un’interpellanza urgente all’assessore dell’Agricoltura che rimarca la necessita’ di un intervento immediato e urgente con risorse economiche certe e un progetto per l’infrastrutturazione irrigua dei poderi”.