La Giunta regionale della Sardegna ha votato il provvedimento di riconoscimento dell’eccezionale avversità atmosferica per la siccità che, a partire dai primi mesi di quest’anno, sta interessando l’intero territorio della Sardegna. L’Esecutivo ha dato mandato al presidente Francesco Pigliaru per inoltrare la richiesta al Governo e al Consiglio regionale della Sardegna “di individuare e approvare misure emergenziali che consentano di limitare gli effetti dell’evento sull’intero comparto agricolo”. La Giunta ha dato mandato all’assessore dell’Agricoltura affinché richieda al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) di voler proporre l’adozione di un provvedimento normativo che consenta alle imprese agricole, che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura del rischio siccità, di accedere agli interventi previsti per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva. Fra queste possibili azioni, ci sono quelle permesse attraverso l’eventuale accesso al Fondo di solidarietà nazionale, con provvidenze di tipo compensativo, che prevedono sconti sulla proroga delle cambiali agrarie, ma anche previdenziali con lo sgravio degli oneri fino al 50%. Oggi l’Assessore dell’Agricoltura incontra a Roma il ministro Maurizio Martina al quale consegnerà la delibera e la documentazione necessaria che per il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Uno stato calamitoso che si inserisce nel quadro delle altre criticità ambientali che hanno interessato l’Isola dall’inizio dell’anno: le nevicate del 16 e 17 gennaio dove si sono registrate coperture nevose cospicue, anche a quote molto basse; il ciclone extratropicale del 21 gennaio che ha investito soprattutto la costa orientale e quella meridionale della Sardegna con particolare intensità nel Campidano, in Gallura e Ogliastra. Oltre alla siccità restano i danni delle gelate di metà-fine aprile che, con un’ondata di freddo invernale e sbalzi di 20gradi nel giro di 24 ore, hanno compromesso le colture vitivinicole, cerealicole, orticole e foraggere. In quest’ultimo caso la scarsa produzione di foraggio per il pascolamento e per la fienagione è andata a danno del sistema agro-zootecnico regionale. L’esponente della Giunta illustrerà al ministro Martina il quadro di carattere economico-finanziario che nelle ultime due stagioni ha colpito le imprese ovi-caprine sarde. Con la caduta del prezzo del Pecorino romano di quasi il 50%, il latte ovino ha infatti perso oltre il 40% del suo valore di mercato.