Allarme agricoltura e Siccità: centinaia di pastori e agricoltori in strada da questa mattina per chiedere aiuto e interventi urgenti. Protesta conclusa. Ma solo per ora. “Abbiamo organizzato tutto in tre giorni – spiega all’ANSA il direttore di Coldiretti Luca Saba – e abbiamo illustrato alla Regione le nostre ragioni. Ora aspettiamo le risposte: se non dovessero arrivare entro il 15 luglio, siamo pronti ad andare avanti con altre manifestazioni”. Dopo i tre cortei partiti alle 10.30 da Ottana, Borone e Paulilatino, in centro Sardegna, a bordo di trattori e i pick up, la statale 131 Carlo Felice è stata invasa da centinaia di cappellini gialli all’altezza di Abbasanta. Una marea di copricapo dei pastori e degli agricoltori che hanno aderito alla protesta di Coldiretti per denunciare il pessimo stato di salute delle campagne sarde. Aggravato dalla Siccità.
Blocco stradale di circa un quarto d’ora. I numeri sono stati snocciolati anche nel corso dell’assemblea che ha seguito la marcia sulla 131. A giugno nella prima decade – sottolinea la Coldiretti – in Sardegna e’ caduto il 40% di pioggia in meno con temperature superiori di 1,8 gradi la media del periodo, dopo mesi praticamente a secco: maggio (-95%), aprile (-71%) e marzo (-73%). Il risultato, denuncia l’organizzazione di categoria, e’ la perdita del 40% delle produzioni agricole con la dichiarazione dello stato di emergenza per l’isola. Coldiretti chiede interventi urgenti per garantire la sopravvivenza delle aziende messa anche a rischio dai prezzi troppo bassi pagati in campagna.