Scruta il nostro Pianeta rinviando dati cruciali sull’ambiente, sui disastri fatti dalla natura e dall’uomo, sul clima che cambia, sui ghiacci che si sciolgono, sulle foreste che soffrono, sulla terra che trema. E, dopo esattamente dieci anni dal lancio del primo dei 4 satelliti, avvenuto il 7 giugno del 2007 dalla base spaziale di Vandenberg in California, la costellazione Cosmo-SkyMed “ha portato all’Italia i vantaggi tipici di un’infrastruttura strategica“. Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, sottolinea così all’Adnkronos il significato delle attività di Cosmo-SkyMed, nel giorno del ‘compleanno’ del sofisticato asset satellitare realizzato dal nostro Paese nel campo dell’Osservazione della Terra. Battiston segnala innanzitutto la capacità di Cosmo-SkyMed “di attivare dei prodotti emergency di riferimento in caso di disastri naturali, come è accaduto sia in occasione dei terremoti dello scorso anno che in altre occasioni dove l’Italia, grazie alla costellazione, ha fornito uno strumento importantissimo per valutare la situazione e agire di conseguenza nella gestione dei soccorsi e nella valutazione dei danni“. “Penso al terremoto del Nepal del 2015, o alle alluvioni nel Nord Europa” ricorda il numero dell’Asi. Primo Sistema al mondo concepito per un utilizzo duale, sia di tipo civile sia militare, come in particolare il controllo di sicurezza del territorio, Cosmo-SkyMed è stato finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana in partnership con il Ministero della Difesa ed è stato realizzato su commissione dell’Asi da Thales Alenia Space Italia per il Segmento Spaziale e da Telespazio per il Segmento di Terra, entrambe Joint-venture Leonardo e Thales. La costellazione satellitare è equipaggiata con sensori Radar ad Apertura Sintetica operanti in Banda X che permettono di osservare il nostro Pianeta sia di giorno che di notte e in qualsiasi condizione meteorologica“. La realizzazione di Cosmo-SkyMed, sottolinea ancora Battiston, “ha consentito all’Italia importanti accordi internazionali nel campo dell’osservazione della Terra nell’ambito militare e civile, in particolare con la Francia e con l’Argentina“. Con la Conae argentina “abbiamo firmato lo scorso mese a Bariloche, di fronte al Presidente della Repubblica Mattarella, un importante accordo per lo sfruttamento dei dati satellitari del programma a tecnologia radar Siasge, il Sistema Italo Argentino di Satelliti per la Gestione delle Emergenze Ambientali e lo Sviluppo Economico, costituito dalla costellazione radar Cosmo-SkyMed e da quella argentina Saocom“. Un accordo analogo, rimarca ancora il fisico italiano, “per la gestione delle emergenze lo abbiamo firmato a fine 2016 a Milano con la Jaxa“. Sono, osserva, “esempi di capacità spaziale e di space diplomacy“. Allo stesso tempo, aggiunge, “l’Italia mette a disposizione della comunità scientifica internazionale i dati sull’evoluzione dei ghiacci polari“. L’analisi dei dati di questi studi, spiega Battiston, “è fondamentale per la previsione delle dinamiche climatiche e meteorologiche, e per capire il mutamento di alcuni equilibri fondamentali della Terra come lo stato delle calotte polari, dei ghiacciai o del distacco di grandi iceberg“. Sono “informazioni cruciali per definire le prossime politiche ambientali, e per avere una maggior comprensione della Terra” il responsabile dell’ente spaziale italiano. Dunque se Trump fa retromarcia sull’accordo di Parigi sul clima, Cosmo-SkyMed continua a macinare dati sul nostro Pianeta, osservatore imparziale dello stato di salute della Terra, capace di inviare ogni giorno circa 1.800 immagini ad elevata risoluzione. La costellazione di satelliti osserva e ritorna a scrutare gli stessi luoghi in tempi ridottissimi, è veloce anche nel rinviare le informazioni che poi sono rese disponibili a livello nazionale e internazionale a istituzioni, centri di ricerca, pubbliche amministrazioni, Agenzie spaziali. Le informazioni sono distribuite direttamente dall’Agenzia Spaziale Italiana, mentre la commercializzazione delle immagini è affidata alla società e-Geos nata dalla collaborazione tra Telespazio e Agenzia Spaziale Italiana. Ad oggi più di 1.000.000 di prodotti generati dalla analisi dei dati acquisiti dalla costellazione sono stati distribuiti a livello mondiale. “Tra una settimana il G7 dell’ambiente che si terrà a Bologna ci ricorderà le sfide che l’umanità ha di fronte per la preservazione del pianeta e delle sue risorse, in un momento in cui il confronto sulle politiche ambientali a livello internazionale si è fatto più incerto e complicato” afferma Battiston. Avere a disposizione un asset come Cosmo-SkyMed, segnala il presidente dell’Asi, “mette la nostra ricerca scientifica e le nostre aziende spaziali in prima linea nell’analisi degli strumenti per combattere il climate change” visto che, taglia corto, “delle 50 variabili fondamentali per l’analisi del clima 26 sono infatti osservabili dai satelliti“.