Stop ai danni alluvionali: la petizione per giocare d’anticipo

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Le alluvioni sono tra le più tipiche manifestazioni del dissesto idrogeologico. Le acque di un fiume non vengono contenute dalle sponde, riversandosi, con ingenti danni alluvionali, sociali, economici ed ambienrali, nelle zone circostanti. Seppur siano un fenomeno naturale, la loro frequenza risulta notevolmente incrementata a causa dell’elevata antropizzazione, alla diffusa impermeabilità del territorio, alla mancata pulizia dei fiumi, alla presenza di detriti e vegetazione che rendono meno agevole l’ordinario deflusso d’acqua.

ALLUVIONI 1Dato che quando la piena si esaurisce, i riflettori si spengono, il circoloso vizioso si può interrompere solo grazie all’azione. Firmate la petizione per sostenere la proposta dei promotori della mozione presentata il 4 novembre 2016 (Proposta Tecnico-Scientifica per la mitigazione del rischio alluvionale in Italia), durante le celebrazioni del 50esimo anniversario delle alluvioni del 1966 che hanno devastato Firenze, Venezia ed una larga parte del territorio italiano. Partecipate attivamente con #giocodanticipo.Tra i punti trattati: la necessità di sviluppare una consapevolezza del rischio, in modo da consentire alla popolazione di affrontare, con adeguata preparazione, gli eventi calamitosi; affiancandole contromisure attive (es. opere d’ingegneria e strategie di gestione dell’emergenza) e aspetti comportamentali.

E’ fondamentale un’azione di sistema e la cooperazione tra enti pubblici, ordini professionali, enti di ricerca e di formazione.Purtroppo da oltre 15 anni non vi sono più finanziamenti per i gruppi di lavoro nazionali sul tema del rischio alluvionale e non ci sono adeguate risorse per potenziare o quanto meno assicurare la perfetta funzionalità della rete italiana di monitoraggio idro/meteroogico.Il nostro Paese deve tornare a dotarsi di un programma di ricerca e sviluppo di rilevanza nazionale del rischio alluvionale, riattivando, così, il continuo trasferimento, avutosi in passato, delle conoscenze tra mondo accademico, enti pubblici, rete delle professioni e società civile.

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