Mentre le nostre regioni settentrionali si preparano all’intensa fase temporalesca delle prossime ore, quelle meridionali, in modo particolare la Sicilia, stanno già facendo i conti con l’intensa onda mobile di calore in risalita dai deserti algerini e tunisini. La possiamo definire come una vera e propria “sbuffata” di aria calda sub-tropicale tropicale, particolarmente “rovente”, che dagli ormai torridi deserti sabbiosi dell’Algeria orientale e da quelli della Libia occidentale (dove ormai quotidianamente si sfonda la soglia dei +40°C +42°C all’ombra) si dirigerà in direzione della Tunisia, della Sicilia e dei mari che circondano le nostre regioni più meridionali. Un flusso arido e bollente accompagnato nei bassi strati da una ventilazione dai quadranti sud-occidentali anche piuttosto vivace, specialmente fra gli 850 hpa e i 500 hpa. Si attiverà il noto flusso desertico da SO meglio noto nei paesi nord-africani con il nome di “Ghibli”, un vento molto conosciuto in Libia, nonché uno dei più importanti cugini del nostro scirocco.
Si tratta di una configurazione piuttosto insolita, dettata dall’ulteriore abbassamento di latitudine del flusso perturbato principale, a cavallo dell’Europa centrale e dell’arco alpino. Lungo la linea di demarcazione fra le temperate correnti oceaniche, in scorrimento dal vicino Atlantico all’Europa centrale, e l’aria molto calda sub-tropicale continentale in risalita dall’Algeria al Mediterraneo centrale, si inspessirà il “gradiente termico orizzontale” e il “gradiente di geopotenziale” in quota, fattore che accelererà una rigenerazione delle correnti occidentali, al traverso dei 50° di latitudine nord. Il rinforzo delle correnti occidentali sull’Europa centrale imprimerà una considerevole rotazione verso est all’onda di calore in risalita dall’arroventato entroterra desertico algerino e tunisino.
Questa avvezione calda, sub-tropicale continentale, particolarmente attiva a 850 hpa e 700 hpa (ben visibile dalle isoterme di +26°C +27°C che raggiungeranno la Sicilia e il basso Ionio), durante la risalita verso il Mediterraneo tenderà ad estendersi alle quote superiori della troposfera (fino ai 5000-6000 metri), innescando la cosiddetta “avvezione di spessore”, l’incubatore atmosferico delle opprimenti ondate di calore che investono l’area del Mediterraneo e l’Europa. Questi flussi caldi, d’origine sub-tropicale continentale (provenienti dalla regione sahariana, dai 25°-30° latitudine nord), crescendo di quota tendono ad investire una maggior fetta di troposfera, comportando importanti aumenti dei valori di geopotenziale (a 500 hpa) con tanto di strato d’inversione in alta quota che inibisce i moti ascensionali, coadiuvati da sensibili aumenti termici (sia d’origine radiativa che per il contributo dell’insolazione nei bassi strati).
L’aumento dei valori del geopotenziale in quota ovviamente tendono a stabilizzare maggiormente la massa d’aria calda, che sale dalle latitudini sub-tropicali, associando ad essa condizioni spiccatamente anticicloniche, anche se non manca mai la copertura nuvolosa, di tipo avvettivo (alta e stratiforme) per lievi avvezioni di umidità nell’alta troposfera. Il rialzo del geopotenziale in quota, oltre a stabilizzare la massa d’aria sub-tropicale, favorisce al contempo una recrudescenza della calura nei bassi strati, vuoi anche per il contributo dell’insolazione (visto la totale serenità dei cieli) che della stessa ventilazione meridionale, dominante in seno ai flussi sub-tropicali.
E’ proprio in questa fase che tende a svilupparsi la cosiddetta onda mobile di calore (“heat waves” in inglese) che s’innesca lungo i confini fra un’area anticiclonica, particolarmente strutturata nella media troposfera, e il ramo ascendente (bordo orientale) di una estesa saccatura che dalle alte latitudini (sub-polari) si estende verso latitudini più meridionali. In questo caso le masse d’aria molto calde che invaderanno le nostre regioni più meridionali, ed in modo particolare la Sicilia, la Calabria e la Puglia, dove si supereranno i +40°C (solo ieri +42°C a Sigonella), proverranno direttamente dalla regione dei Grandi Erg orientali. L’analisi del campo del vento, sia a 500 hpa che a 700 hpa, indica la strutturazione di una marcata ondulazione ciclonica che aspirerà aria sempre più calda e secca dai deserti sabbiosi dell’Algeria orientale.
La fase clou di questa ondata di calore si dovrebbe toccare proprio fra domani e sabato, quando la Sicilia orientale e l’estremo sud peninsulare (Calabria, Basilicata e Puglia) verranno investiti da un “torrido” flusso di correnti da SO (particolarmente compatto a 500 hpa e 850 hpa) che trasporterà masse d’aria molto calde, secche e polverose che dall’entroterra desertico algerino si spingeranno fino alla Tunisia e al basso Mediterraneo centrale, con isoterme molto elevate in quota, nella libera atmosfera.