Super Caldo al Sud, l’aria rovente partita dal Sahara algerino avvolge il Mezzogiorno: picchi di oltre +42°C in Sicilia

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Mentre le nostre regioni settentrionali si preparano all’intensa fase temporalesca delle prossime ore, quelle meridionali, in modo particolare la Sicilia, stanno già facendo i conti con l’intensa onda mobile di calore in risalita dai deserti algerini e tunisini. La possiamo definire come una vera e propria “sbuffata” di aria calda sub-tropicale tropicale, particolarmente “rovente”, che dagli ormai torridi deserti sabbiosi dell’Algeria orientale e da quelli della Libia occidentale (dove ormai quotidianamente si sfonda la soglia dei +40°C +42°C all’ombra) si dirigerà in direzione della Tunisia, della Sicilia e dei mari che circondano le nostre regioni più meridionali. Un flusso arido e bollente accompagnato nei bassi strati da una ventilazione dai quadranti sud-occidentali anche piuttosto vivace, specialmente fra gli 850 hpa e i 500 hpa. Si attiverà il noto flusso desertico da SO meglio noto nei paesi nord-africani con il nome di “Ghibli”, un vento molto conosciuto in Libia, nonché uno dei più importanti cugini del nostro scirocco.

Questa ventilazione sud-occidentale, piuttosto accentuata, sarà prodotta dall’intenso “gradiente termico orizzontale” che delineerà il bordo occidentale dell’ondata mobile di calore diretta verso il bacino centrale del Mediterraneo, specialmente nei bassi strati, fra 925 hpa e i 700 hpa. La risalita dell’onda mobile di calore dovrebbe mantenere un asse SO/NE, allungato fin verso l’Italia e i Balcani. In pratica la massa d’aria “rovente” partirà dai deserti dell’Algeria orientale, entrerà sul Mediterraneo centrale per poi piegare verso i Balcani fino a raggiungere i Carpazi e l’Ucraina occidentale.

Si tratta di una configurazione piuttosto insolita, dettata dall’ulteriore abbassamento di latitudine del flusso perturbato principale, a cavallo dell’Europa centrale e dell’arco alpino. Lungo la linea di demarcazione fra le temperate correnti oceaniche, in scorrimento dal vicino Atlantico all’Europa centrale, e l’aria molto calda sub-tropicale continentale in risalita dall’Algeria al Mediterraneo centrale, si inspessirà il “gradiente termico orizzontale” e il “gradiente di geopotenziale” in quota, fattore che accelererà una rigenerazione delle correnti occidentali, al traverso dei 50° di latitudine nord. Il rinforzo delle correnti occidentali sull’Europa centrale imprimerà una considerevole rotazione verso est all’onda di calore in risalita dall’arroventato entroterra desertico algerino e tunisino.

Mappa GFS per Giovedì 29 Giugno

Questa avvezione calda, sub-tropicale continentale, particolarmente attiva a 850 hpa e 700 hpa (ben visibile dalle isoterme di +26°C +27°C che raggiungeranno la Sicilia e il basso Ionio), durante la risalita verso il Mediterraneo tenderà ad estendersi alle quote superiori della troposfera (fino ai 5000-6000 metri), innescando la cosiddetta “avvezione di spessore”, l’incubatore atmosferico delle opprimenti ondate di calore che investono l’area del Mediterraneo e l’Europa. Questi flussi caldi, d’origine sub-tropicale continentale (provenienti dalla regione sahariana, dai 25°-30° latitudine nord), crescendo di quota tendono ad investire una maggior fetta di troposfera, comportando importanti aumenti dei valori di geopotenziale (a 500 hpa) con tanto di strato d’inversione in alta quota che inibisce i moti ascensionali, coadiuvati da sensibili aumenti termici (sia d’origine radiativa che per il contributo dell’insolazione nei bassi strati).

Mappa GFS per Venerdì 30 Giugno

L’aumento dei valori del geopotenziale in quota ovviamente tendono a stabilizzare maggiormente la massa d’aria calda, che sale dalle latitudini sub-tropicali, associando ad essa condizioni spiccatamente anticicloniche, anche se non manca mai la copertura nuvolosa, di tipo avvettivo (alta e stratiforme) per lievi avvezioni di umidità nell’alta troposfera. Il rialzo del geopotenziale in quota, oltre a stabilizzare la massa d’aria sub-tropicale, favorisce al contempo una recrudescenza della calura nei bassi strati, vuoi anche per il contributo dell’insolazione (visto la totale serenità dei cieli) che della stessa ventilazione meridionale, dominante in seno ai flussi sub-tropicali.

Mappa GFS per Sabato 1 Luglio

E’ proprio in questa fase che tende a svilupparsi la cosiddetta onda mobile di calore (“heat waves” in inglese) che s’innesca lungo i confini fra un’area anticiclonica, particolarmente strutturata nella media troposfera, e il ramo ascendente (bordo orientale) di una estesa saccatura che dalle alte latitudini (sub-polari) si estende verso latitudini più meridionali. In questo caso le masse d’aria molto calde che invaderanno le nostre regioni più meridionali, ed in modo particolare la Sicilia, la Calabria e la Puglia, dove si supereranno i +40°C (solo ieri +42°C a Sigonella), proverranno direttamente dalla regione dei Grandi Erg orientali. L’analisi del campo del vento, sia a 500 hpa che a 700 hpa, indica la strutturazione di una marcata ondulazione ciclonica che aspirerà aria sempre più calda e secca dai deserti sabbiosi dell’Algeria orientale.

Mappa GFS per Domenica 2 Luglio

La fase clou di questa ondata di calore si dovrebbe toccare proprio fra domani e sabato, quando la Sicilia orientale e l’estremo sud peninsulare (Calabria, Basilicata e Puglia) verranno investiti da un “torrido” flusso di correnti da SO (particolarmente compatto a 500 hpa e 850 hpa) che trasporterà masse d’aria molto calde, secche e polverose che dall’entroterra desertico algerino si spingeranno fino alla Tunisia e al basso Mediterraneo centrale, con isoterme molto elevate in quota, nella libera atmosfera.

Basti pensare che alla quota di 850 hpa arriveranno isoterme di oltre i +26°C +27°C che arroventeranno l’aria nei medi e bassi strati, creando la cosiddetta “canicola”, con cieli velati dal pulviscolo desertico trascinato dai venti sud-occidentali presenti in quota. In queste situazioni sovente l’avvento nei bassi strati di una ventilazione da SO e S-SO tenderà a surriscaldare ulteriormente l’aria, soprattutto sulla Sicilia orientale, per l’effetto “favonico” esercitato dai venti di caduta dai rilievi interni dell’isola. Difatti, dopo aver attraversato tutto l’entroterra isolano, raccogliendo aria molto calda, la ventilazione sud-occidentale tenderà a ridiscendere sulla costa messinese, la piana di Catania, il siracusano e il ragusano, ulteriormente arroventata, a causa anche della “compressione adiabatica” indotta dalla componente discendente costretta a scendere dai rilievi interni isolani verso il mar Ionio.

Tale fattore con l’insorgenza dei venti di terra, che dovrebbero inibire le mitigatrici e più umide brezze di mare dai quadranti orientali, contribuirà a far schizzare i valori termici oltre il muro dei +40°C +42°C, anche in città come Siracusa, Catania, mentre picchi fino a più di +43°C +44°C all’ombra non si potranno escludere in alcune località della piana di Catania, come Ramacca, Paterno o Catenanuova, al confine fra siracusano, ennese e catanese.

Temperature molto elevate, con picchi fino a +38°C +40°C, favoriti dall’arrivo dei venti sud-occidentali di caduta dalle aree interne, si raggiungeranno anche nelle località della Calabria ionica e nelle zone interne della Puglia, fra le pianure del tavoliere e le aree più interne del Salento, dove il soleggiamento ininterrotto e la bassa umidità relativa giocheranno un ruolo fondamentale nel far impennare la colonnina di mercurio sopra i +40°C +41°C.

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