Tumori, Asco 2017: il supercomputer Watson si dimostra alleato nella lotta al cancro

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Sono stati svelati oggi i dati di Ibm Watson Health che saranno presentati all’Asco 2017, e dimostrano l’utilità clinica di Watson for Oncology, il sistema di cognitive computing che utilizza l’elaborazione del linguaggio naturale per processare i dati strutturati e non dei pazienti, addestrato dai medici del Memorial Sloan Kettering oltre che da Watson per la Clinical Trial Matching (Ctm). Gli studi indicano che i suggerimenti di Watson concordano con le raccomandazioni degli esperti nel trattamento del tumore nel 96% dei casi e che riducono del 78% il tempo necessario ai controlli dei test clinici. L’ultima specializzazione di Watson for Oncology è il cancro alla prostata, ed entro fine anno arriverà a coprire l’80% delle tipologie in cui si manifesta.
Ibm ha anche aggiornato i numeri che testimoniano il livello di adozione della tecnologia, attualmente in uso o in attivazione in decine di ospedali e organizzazioni sanitarie di Stati Uniti, Messico, Brasile, India, Cina, Thailandia, Corea, Taiwan, Bangladesh, Australia, Spagna e Slovacchia. Ibm ha annunciato che 9 organizzazioni si sono unite alle 48 che già fanno ricorso a Watson per l’oncologia.
Ecco, in sintesi, i cinque studi Asco sulle offerte oncologiche di Watson con le principali risultanze: Highlands Oncology Group e Novartis, Watson for Clinical Trials Matching (Ctm) ha ridotto del 78% il tempo necessario al monitoraggio dei pazienti per l’ammissibilità alla sperimentazione clinica. Durante un progetto pilota di 16 settimane, Ctm ha elaborato i dati di 2.620 pazienti affetti da tumore al polmone e alla mammella. Utilizzando il linguaggio naturale, il sistema ha potuto analizzare i protocolli di sperimentazione clinica forniti da Novartis e valutare le informazioni, provenienti sia dai registri dei pazienti sia dalle note dei medici, sui criteri di inclusione ed esclusione dai protocolli, stabilendo automaticamente i pazienti ineleggibili (in media sono il 94% de totale). Ciò ha ridotto il tempo necessario ai controlli dei test clinici da 1 ora e 50 minuti a 24 minuti.
Nello studio Manipal Comprehensive Cancer Center di Bangalore, Watson for Oncology ha raggiunto elevati tassi di concordanza (96% per i casi di cancro al polmone, 81% per quelli al colon e 93% al retto) rispetto alle raccomandazioni del gruppo multidisciplinare oncologico. All’Ospedale internazionale multi-specialistico Bumrungrad Watson for Oncology ha manifestato un tasso di concordanza dell’83% per diversi tipi di cancro rispetto ai suggerimenti degli oncologi. Al Gachon University Gil Medical Center di Incheon, Corea del Sud, Watson for Oncology ha ottenuto un tasso di concordanza del 73% per i casi di cancro al colon ad alto rischio comparati con quanto evidenziato dal gruppo di studio oncologico. Infine, in uno studio qualitativo, un gruppo di oncologi messicani ha constatato che Watson for Oncology aiuta a individuare potenziali opzioni di trattamento per i pazienti, in particolare nelle cliniche che non dispongono di competenze specialistiche per la formazione di studenti e specializzandi in medicina.
Queste indagini – dichiara Andrew Norden, Md, Mph, Mba, vice direttore sanitario per oncologia e genomica Ibm Watson Health – rispondono alle attese riposte su Watson: ottenere un aiuto per incrementare l’esperienza e conoscenza dei medici con l’obiettivo di fornire cure basate sui fatti. Poiché l’adozione della tecnologia si sta espandendo a livello mondiale, stiamo costruendo un corpus di conoscenza su un crescente numero di informazioni e di evidenze le quali mostrano tutto il suo valore nella cura del cancro“.
Siamo orgogliosi del ruolo di Msk nel training di Watson for Oncology e di contribuire a fornire un supporto decisionale cognitivo, basato su evidenze cliniche, ai medici di tutto il mondo – afferma Mark G. Kris, Md, the William and Joy Ruane Chair in Thoracic Oncology at Memorial Sloan Kettering – unendo la potenza di calcolo di Watson alle conoscenze disponibili, i medici di Msk hanno raccolto decenni di esperienza nel trattamento dei tumori e questo aiuta gli specialisti a indagare le sfumature proprie delle malattie di ciascuno, a comprendere meglio le informazioni sui dati oncologici in continua crescita e a prendere decisioni relative ai trattamenti basate su evidenze“. (AdnKronos)

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