Ansia, depressione, disturbi da stress post-traumatico colpiscono moltissimi malati di cancro. E il 50% di quelli che si sono lasciati alle spalle la malattia, convive con la paura di una recidiva. Solo pochi ricevono aiuto psicologico. Eppure, interventi di questo tipo sono efficaci per affrontare il momento della diagnosi o per superare la paura della ricomparsa del tumore: i risultati positivi emergono dagli studi protagonisti della giornata di apertura del 53.esimo congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco), che riunisce a Chicago oltre 30 mila oncologi da tutto il mondo. La qualità di vita, dei pazienti e del gran numero di persone sopravvissute al cancro, si impone sempre più come tema al centro della principale assise mondiale sull’oncologia, tradizionalmente focalizzata sui risultati della ricerca farmaceutica sul fronte terapeutico. Dal cancro si guarisce sempre di più, ma la paura di ammalarsi di nuovo affligge il 50% degli ex pazienti, il 70% nel caso di giovani donne che hanno affrontato un tumore del seno. Una fonte di forte stress, che condiziona la vita dopo la malattia. Ma che quasi mai viene trattata. I ricercatori dell’università di Sidney hanno sviluppato un programma di sostegno psicologico, battezzato ‘Vinci la paura’, e l’hanno testato su 222 ex pazienti, che avevano concluso le terapie da 2 mesi a 5 anni prima e non mostravano segni di neoplasia. Gli interventi sviluppati ed eseguiti da psico-oncologi esperti sono risultati più efficaci delle semplici sessioni di rilassamento fisico e mentale, riducendo la paura di una recidiva tumorale di quasi il 30% dopo 6 mesi di trattamento. Una riduzione ”significativa, tale da migliorare il benessere percepito”, commenta l’oncologa Jane Beith, principale autrice dello studio. Per affrontare il momento più difficile – scoprire di avere un tumore – un’equipe dell’università di Basilea ha messo a punto un programma di supporto psicologico ‘a distanza’, in modo da colmare la carenza di risorse, di personale specializzato e anche di tempo che in troppi casi impedisce l’assistenza necessaria ai pazienti per gestire la diagnosi. L’intervento giusto, in questa fase delicata – evidenziano gli esperti – influenza l’aderenza alle terapie, la relazione con i medici e i familiari, con effetti positivi sulla qualità di vita e sul decorso stesso della malattia. A gestire il programma online un gruppo di psicologi con base a Basilea, mentre i pazienti si trovavano in Germania, in Svizzera, in Austria. Per due mesi hanno comunicato attraverso un portale. I risultati presentati oggi all’Asco mostrano i benefici di questo approccio: migliore qualità di vita, meno ansia e stress. ”Gli interventi di sostegno psicologico online saranno sempre più importanti nei prossimi anni. E’ il momento di validarli e standardizzarli”, affermano gli oncologi dell’ospedale universitario di Basilea. Infine, uno studio del Princess Margaret Cancer Center di Toronto, in Canada, evidenzia l’efficacia del supporto psicologico dopo una diagnosi di tumore in fase avanzata. Con l’acronimo ‘Calm’, il programma prevede colloqui con psicologi all’interno di equipe multidisciplinari specializzate, 3-6 sessioni da 45-60 minuti per 6 mesi, per i pazienti ma anche per i loro familiari. Dopo 3 mesi il 52% dei malati coinvolti ha mostrato una riduzione clinicamente significativa dei sintomi depressivi. Alla fine del programma erano più sereni e preparati ad affrontare il corso della malattia.