Un intervento chirurgico innovativo al fegato, che ha consentito di rimuovere completamente una metastasi epatica, asportando solamente 25 centimetri cubi di organo anziché 1.108. L’operazione è stata eseguita nella Chirurgia generale dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana e la sua eccezionalità risiede nel fatto che la lesione, localizzata alla confluenza epato-cavale, interessava due vene sovra-epatiche su tre e avrebbe richiesto l’asportazione di tre quarti del fegato. Le due vene sono state invece resecate e ricostruite, con perdite ematiche stimate in soli 100 cc di sangue e con una degenza in ospedale di soli 10 giorni di ricovero. L’intervento, durato 12 ore e 20 minuti – riporta l’Aoup – è stato effettuato da Lucio Urbani e rappresenta l’ulteriore evoluzione della nuova chirurgia epatica che consente di salvare il fegato e che sarà presto pubblicata sulla rivista scientifica ‘Surgery’. Si tratta di una nuova chirurgia che consente di incrementare la chance terapeutica dei pazienti affetti da tumore epatico. Un passo avanti significativo per tutta la rete oncologica regionale – sottolinea l’azienda – che ha permesso di incrementare l’operabilità del 22% rispetto alle tecniche tradizionali, con un tasso di incidenza di complicanze maggiori del 7% e con una mortalità a 90 giorni dall’intervento del 2%. “Questa nuova opzione terapeutica, molto complessa, che sintetizza tecniche trapiantologiche di ricostruzione vascolare con la logica di conservazione d’organo – commenta l’assessore regionale al Diritto alla Salute, Stefania Saccardi – è davvero molto importante. Questo intervento è un’ulteriore dimostrazione di quanto importanti siano la multidisciplinarietà e la stretta collaborazione tra professionalità diverse“.