Tumori: si punta alla cura su misura, un ‘oncochip’ mapperà le alterazioni

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Un ‘ONCOCHIP’ per mappare le alterazioni genomiche dei tumori e curare con più precisione i malati utilizzando nuovi farmaci molecolari. Ogni paziente, dunque, diventerà un progetto di ricerca a sé: il suo genoma sarà incrociato in tempo reale con le informazioni cliniche e scientifiche disponibili. Con l’obiettivo di creare una sorta di internet dei genomi, accrescendo la conoscenza anche per chi si ammalerà in futuro. ‘Acc Genomics’, il progetto finanziato dal ministero della Salute e realizzato da Alleanza contro il cancro (Acc), è stato presentato oggi al ministero della Salute. Si partirà a ottobre con la mappatura del genoma di 1.000 tumori al polmone.

La piattaforma di sequenziamento sarà dapprima validata negli Irccs associati e nei centri collegati della Sicilia. Ma attorno ad Acc si stanno coagulando altre realtà come, ad esempio, il Policlinico Gemelli di Roma. “Nel 2018 lo screening sarà esteso ad altri tumori – ha spiegato Pier Giuseppe Pelicci, direttore scientifico di Acc – utilizzando un nuovo approccio in cui è programmata la concomitante analisi dei geni responsabili del rischio genetico di tumore (ereditari). Le sequenze genomiche saranno eseguite inizialmente in 10 Irccs che fanno parte di Acc, con l’obiettivo di estenderle ai 21 oncologici della rete coprendo l’intero territorio nazionale”. Punto di partenza è la caratterizzazione delle alterazioni genomiche dei tumori nell’attuale routine clinica: solo pochi geni delle centinaia alterate vengono comunemente analizzati e non tutti i pazienti accedono a queste analisi. L’utilizzo delle tecnologie di nuova generazione (NGS – Next Generation Sequencing) consentirà ad Acc di effettuare un sequenziamento rapido, a costi contenuti e su larga scala, del genoma utile all’identificazione della migliore strategia terapeutica per ogni paziente.

“L’obiettivo è portare l’innovazione tecnologica al servizio dei malati oncologici”, ha detto il presidente di Acc, Ruggero De Maria, per il quale il “progetto è capace di far recuperare questo gap tecnologico portando l’innovazione della genomica nella routine clinica. I pazienti italiani potranno così avere una completa caratterizzazione dei tumori per essere curati al meglio e con farmaci più mirati. Prevediamo che i benefici saranno enormi e che le nuove conoscenze che produrremo ci permetteranno di progredire molto più rapidamente”.

“Il primo studio di fattibilità, che prevede la sequenza del genoma di 1.000 tumori del polmone – spiega Pier Giuseppe Pelicci, direttore scientifico di ACC – inizierà a ottobre. Nel 2018 lo screening sara’ esteso ad altri tumori, utilizzando un nuovo approccio in cui è programmata la concomitante analisi dei geni responsabili del rischio genetico di tumore (gli ereditari). Le sequenze genomiche saranno eseguite inizialmente in dieci IRCCS con l’obiettivo di estenderle ai 21 oncologici della rete coprendo l’intero territorio nazionale”.  “I pazienti italiani, al pari pochi di altri nel mondo, potranno così avere una completa caratterizzazione dei tumori” spiega Ruggero De Maria, presidente Acc.

“Il progetto si caratterizza per il notevole valore aggiunto che potrà fornire all’intera oncologia italiana – ha aggiunto Giovanni Leonardi, direttore generale della Ricerca e innovazione del ministero della Salute – Il ministero della Salute ha finanziato Acc Genomics, destinando parte dei fondi della ricerca per dotare gli ospedali della rete Acc di apparecchiature per l’analisi genomica e per l’acquisto dei reagenti il progetto di screening dei tumori del polmone”.

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