Vaccini: all’italiana Flavia Bustreo (Oms) il Premio Paul Harris Fellow

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Il Vicedirettrice Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini, l’italiana Flavia BUSTREO – tra i massimi esperti mondiali di immunizzazione – ha ricevuto il Paul Harris Fellow, il più alto riconoscimento del Rotary Club, concesso per il grande lavoro portato avanti per oltre venti anni nella salute pubblica globale, con particolare attenzione al tema dei vaccini e dell’immunizzazione. “È un onore per me – ha dichiarato Flavia BUSTREO – aver ricevuto questo premio da parte del Rotary Club. Si tratta di un importante riconoscimento che viene da una organizzazione da sempre impegnata nel sociale, su diversi temi, inclusa la lotta alla poliomelite. Il Rotary Club è stato infatti attivo in questa area sia con supporto a livello finanziario, che come advocacy e nel coinvolgimento a livello di comunità”.

In occasione della premiazione, avvenuta a Camposampiero, in provincia di Padova, il vicedirettore dell’OMS ha annunciato i progressi dei programmi globali di immunizzazione con riferimento all’eradicazione totale, ormai quasi raggiunta, della poliomilelite. Secondo i dati dell’OMS, la poliomielite nel 1988 colpiva ogni anno 350 mila bambini, mentre nel 2016 sono stati appena 37 i nuovi casi di contagio. “Siamo ad un passo dalla completa eradicazione di una delle minacce più grandi per la salute globale, la poliomielite, la cui incidenza è stata ridotta di oltre il 99% negli ultimi trent’anni. È grazie ai programmi di immunizzazione globale, all’impegno di tutti i paesi e al ruolo di programmazione e coordinamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che è stato possibile salvare dalla paralisi oltre 16 milioni di bambini in tutto il mondo“.

La malattia è ancora presente in tre paesi, Afghanistan, Nigeria e Pakistan, dove le condizioni di insicurezza e la debolezza dei sistemi sanitari non permettono l’attuazione di una copertura vaccinale soddisfacente. “Viviamo in un momento storico in cui grazie ai programmi vaccinali siamo in grado di neutralizzare e rendere innocue alcune gravi malattie che hanno segnato la nostra storia. Ma allo stesso tempo, a causa di una preoccupante tendenza anti-vaccini sempre più diffusa in alcune società, si rischia il ritorno di malattie che avevamo debellato e che in alcuni paesi rischiano di rappresentare una reale minaccia per la salute pubblica. Come il caso del morbillo in Italia, che dimostra quanto sia urgente tornare a promuovere con efficacia, determinazione e, soprattutto, chiarezza i benefici della vaccinazione”.

“Le popolazioni vulnerabili esistono in tutte le nazioni – conclude Flavia BUSTREO – in Europa circa 650.000 bambini che nascono ogni anno non ricevono la serie completa delle tre dosi di vaccino contro difterite, tetano e pertosse nel primo anno. Paradossalmente, il fatto che l’immunizzazione ha reso rare o quasi sconosciute molte delle malattie infettive potrebbe far pensare a genitori e operatori sanitari che i vaccini non sono più necessari. I vaccini sono infatti stati talmente efficaci da cancellare la memoria rispetto agli effetti di alcune malattie ormai quasi totalmente debellate. Questo può rendere l’opinione pubblica sui vaccini suscettibile dell’influenza dei gruppi anti-vaccinazioni e dei siti internet che promuovono teorie – non basate su evidenze scientifiche – che mirano a ridurre la credibilità dell’efficacia dei vaccini. L’immunizzazione – conclude – salva milioni di vite ogni anno e questa storia di successo sulla salute pubblica deve essere sostenuta. I Paesi europei devono fornire urgentemente ai loro cittadini informazioni accurate, equilibrate e comprensibili sui rischi delle malattie e sui benefici dell’immunizzazione”.

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