Vitamina D e Salute. I massimi esperti internazionali in questo settore si sono dati appuntamento a Pisa per confrontarsi e offrire indicazioni chiare su tre elementi legati alla carenza di questa sostanza: diagnosi, conseguenze sulla Salute e terapia ottimale. E’ la ‘First International Conference on Controversies in Vitamin D’, organizzata in collaborazione con il Glucocorticoid Induced Osteoporosis Skeletal Endocrinology Group (Gioseg) a Pisa, dove è in corso fino a domani.
“Non si tratta di un confronto qualsiasi, ma di un vero e proprio summit tra le autorità internazionali in materia“, spiega all’AdnKronos Salute Andrea Giustina, membro del Comitato scientifico della Conferenza, presidente Gioseg e docente di Endocrinologia e Metabolismo all’università Vita e Salute San Raffaele Milano. La vitamina D – ricordano gli esperti – è un ormone utile non solo alla Salute delle ossa, ma che potrebbe influenzare positivamente l’incidenza di patologie croniche extrascheletriche come vari tipi di tumore, diabete, malattie cardiovascolari e autoimmuni.
In questo campo, infatti, avere indicazioni condivise ai massimi livelli sulla “diagnosi più corretta, le conseguenze cliniche della carenza e la migliore terapia possibile è di grande importanza – sottolinea Giustina – Abbiamo fatto questo notevole sforzo organizzativo per poter arrivare a linee di consenso destinate a medici, pazienti, autorità regolatorie. Ciò consentirà di inquadrare meglio il problema e agire in maniera mirata e personalizzata”.
Si tratta, ammonisce lo specialista, di un problema di Salute rilevante. “La carenza di vitamina D – rileva Giustina – è diventato un fenomeno endemico, non solo dei Paesi meno irraggiati dal sole. Ci sono Paesi come l’Italia che dovrebbero essere protetti. Ma lo stile di vita attuale – con una vita all’aria aperta sempre più limitata – rende vulnerabili tutti, anziani, ma anche giovani”. La carenza di questo ormone “ha conseguenze importati per la rimineralizzazione dell’osso – prosegue l’esperto – Un osso poco rimineralizzato è più a rischio frattura. La carenza di vitamina D, inoltre, predispone anche alla debolezza muscolare. E questo vuol dire più rischio cadute. E’ chiaro quindi che i vantaggi dell’integrazione sono enormi e che il problema, considerando anche l’invecchiamento della popolazione, è di Salute pubblica“. Da qui la necessità di indicazioni chiare per terapie sempre più personalizzate.