La legge approvata dal Consiglio regionale della Campania lo scorso 22 giugno (l.r. 22 giugno 2017, n.19) dal titolo “Misure di semplificazione e linee guida di supporto ai Comuni in materia di governo del territorio” che prevede misure alternative all’abbattimento degli immobili edificati abusivamente rappresenta “un pericolosissimo passo indietro nella lotta all’abusivismo edilizio in un territorio in cui il ciclo delle edificazioni illegali rappresenta una vera e propria piaga, oltre che uno storico business legato alla criminalità organizzata.
L’abusivismo – spiega in una note il WWF – è un illecito penale su cui le regioni non hanno titolo di intervenire. È davvero incredibile che nelle norme approvate lo scorso 22 giugno non solo si preveda la possibilità di acquisizione dell’immobile al patrimonio comunale ma addirittura una eventuale locazione o vendita dell’immobile abusivo, riservando una preferenza agli occupanti. La Campania, che è stata devastata dagli incendi negli ultimi giorni, è una terra messa in ginocchio dalle costruzioni abusive oltre che dal dissesto idrogeologico. Tra l’altro una delle zone più esposte alle costruzioni abusive è proprio l’area vesuviana che negli ultimi giorni ha subito incendi senza precedenti.
Le norme approvate in Campania rischiano di essere un pericolosissimo incentivo all’abusivismo oltre che favorire l’aggressione alle aree protette della regione che sono state nell’ultima settimana oggetto di un attacco senza precedenti da parte di criminali incendiari: le fiamme hanno devastato il parco nazionale del Cilento, quello regionale dei Monti Lattari, il Parco nazionale del Vesuvio oltre che la Riserva Naturale del Cratere degli Astroni, oasi WWF.”
Il WWF chiederà al governo di impugnare questa legge regionale “che rischia di aprire la strada ad una maxi sanatoria sul cemento illegale e chiede a tutti i comuni delle aree devastate dagli incendi di inserire con urgenza i terreni percorsi dal fuoco negli ultimi giorni nel catasto degli incendi, previsto dalla legge quadro in materia di prevenzione e lotta agli incendi n. 353/2000, in modo da far scattare le misure di prevenzione previste dalla legge stessa“.