Caldo, poche piogge a giugno: il bilancio finale di un mese pazzo che fa aumentare i danni

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Giugno bollente in Italia dove le temperature massime sono risultate superiori di 3,1 gradi alla media di riferimento, salendo a 27,4 gradi mentre le precipitazioni sono risultate in calo del 25,6%, con un mix esplosivo che aggrava la siccità nei campi e alimenta gli incendi. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei bilancio finale Ucea sul pazzo mese di giugno che evidenzia una situazione di criticità diffusa sul territorio che ha provocato nelle campagne danni stimati in un miliardo di euro. La situazione peggiore – spiega la Coldiretti – si registra al centro Italia dove la pioggia si è più che dimezzata (-56,1%) mentre la colonnina di mercurio è salita a 29,3 gradi, ben 3,7 gradi in più rispetto al normale. Ma “boccheggia” anche il Sud dove le temperature massime sono arrivate a 28,9 gradi (+2,5 gradi) favorite anche dal -41.5% di precipitazioni. Ed è caldo anomalo anche al Nord dove si sono registrati 25,1 gradi, 3,6 in più rispetto alla media del periodo, mentre manca all’appello il 26,9% di pioggia.

Una situazione che rende sempre più pesante – rileva la Coldiretti – il bilancio dei danni. In Toscana, nella provincia di Siena è allarme allevamenti a causa della mancanza di acqua e dei foraggi per gli animali, letteralmente bruciati dal gran caldo, ma su tutto il territorio regionale la produzione di cereali e crollata del 40%, con punte del 70% nel caso del mais e quelle di foraggi, ortaggi, pomodoro da industria e frutta sono diminuite fino al 50%. I girasoli e il granoturco stanno seccando in Umbria e nelle Marche, ma in difficoltà sono anche ampie aree del Lazio dove la produzione di frumento – precisa Coldiretti – risulta stentata, con pesante contrazione dei raccolti. Soffrono anche ortaggi, frutta, pomodori. Brucia letteralmente il Sud a causa degli incendi – continua la Coldiretti – con il bilancio dei danni piu’ pesante in Sicilia dove si contano danni per milioni di euro tra animali morti, ettari di terreno per il foraggi bruciati e strutture devastate, tanto da far scattare immediatamente la solidarietà degli agricoltori della Coldiretti con consegne immediate di foraggio per l’alimentazione del bestiame. Gravissimi problemi si registrano anche dalla Puglia alla Calabria, dall’Abruzzo alla Campania, dal Molise alla Basilicata dove il crollo dei raccolti nelle campagne, dal grano al pomodoro fino alle olive – sottolinea la Coldiretti – mette a rischio gli investimenti avviati per l’annata agraria con una diminuzione del livello occupazionale per il calo delle giornate lavorative offerte dall’agricoltura.

Ai problemi di siccità al Nord si sono aggiunti quelli causati da nubifragi e grandine con le campagne devastate a macchia di leopardo dalla Lombardia, con una forte grandinata nel bresciano con campi di mais spianati e alberi sradicati lungo i canali in diverse zone della regione, fino al Veneto dove nel trevigiano sono caduti chicchi grandi come palline da golf con serre di ortaggi e fiori divelte, campi di mais distrutti, vigneti di Prosecco rovinati. Le precipitazioni – continua la Coldiretti – non hanno peraltro scalfito lo stato di grave siccità dei campi perché l’acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni e aumentano il pericolo di frane e smottamenti.

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