“Un importante provvedimento per cercare di arrestare la diaspora delle aziende agricole di montagna che negli ultimi dieci anni in Emilia-Romagna, secondo i dati Istat, hanno fatto registrare un crollo del 40%“: lo afferma Coldiretti Emilia-Romagna in riferimento all’approvazione della Conferenza Stato-Regioni del decreto che stabilisce che i prodotti agroalimentari delle aree di montagna potranno riportare l’indicazione di qualita’ ‘prodotto di montagna‘. “La valorizzazione dei prodotti di montagna e’ un importante tassello per salvaguardare la presenza dell’attivita’ agricola in aree dove la presenza dell’uomo e’ fondamentale per l’equilibrio ambientale e la salvaguardia dal dissesto idrogeologico“.
Per essere classificati “di montagna” i prodotti vegetali e il miele – spiega Coldiretti – devono essere totalmente ottenuti e trasformati nelle aree montane. I prodotti zootecnici devono essere ottenuti da animali allevati negli ultimi due terzi della loro vita in montagna e nutriti con mangimi prodotti in aree di montagna per percentuali pari al 60% per i bovini, al 50% per pecore e capre e al 25% per i maiali. La trasformazione di carne e latte deve avvenire in strutture situate entro una distanza massima di 10 chilometri dai confini amministrativi dei Comuni montani, per quanto riguarda il latte, ed entro 30 chilometri per la carne.