Il violento terremoto di Kos innesca un effetto di scosse a catena sull’Italia: torna la paura al Centro/Nord [MAPPE e DATI]

MeteoWeb

Il violento terremoto di magnitudo 6.7 che nella notte di ieri, Venerdì 21 Luglio, ha colpito l’isola greca di Kos provocando uno tsunami nel mar Egeo e seminando morte e distruzione in una delle più ambite mete turistiche del Mediterraneo, ha innescato un effetto di scosse a catena in tutta l’area italo-balcanica. Prima, ieri mattina, il terremoto di magnitudo 4.4 a Creta, poi ieri sera quello di magnitudo 3.6 sul lago di Garda e infine, stanotte, la forte scossa di magnitudo 4.2 a Campotosto, vicino amatrice. Torna la paura al Centro/Nord Italia, dopo un periodo di relativa calma. La gente s’è svegliata impaurita ed è scesa in strada, nelle stesse zone già duramente colpite dal lungo e devastante terremoto dello scorso anno e di inizio 2017.

Intanto stanotte altri 168 turisti italiani sono rientrati a Fiumicino con un Boeing 737 della Blue Panorama. “E’ stato un sisma molto forte. L’albergo a Kos dove eravamo alloggiati ha riportato parecchi danni ma per fortuna nessuno di noi si e’ fatto male. Non appena abbiamo avvertito la scossa – ha detto Mattia Gaeta, di Roma – siamo immediatamente usciti fuori dall’edificio insieme con tutti gli altri. Il personale dell’hotel ci ha assistito portandoci acqua e coperte e cosi’ abbiamo trascorso l’intera notte sotto le stelle ed oggi siamo qui, anche se il nostro rientro era già programmato“. Tra i turisti rientrati anche due ragazzi abruzzesi, Massimo Tiberi di Introdacqua (L’Aquila) e Moreno Mariano di Brittoli (Pescara). “Rivivere il terremoto e’ stato per noi un vero colpo al cuore, perché – ha detto Massimoci conviviamo ormai tutti i giorni da anni. E’ stata davvero una brutta sorpresa per noi anche se, trovandoci a Kardamena, località che dista circa 20/30 chilometri da Kos, le strutture alberghiere di quella zona sono tutte nuove ed hanno quindi retto molto bene al terremoto senza riportare quindi alcun danno“. “Ciò che invece ci ha un po’ preoccupati – ha aggiunto Morenoè stato vedere l’acqua invadere la sede stradale soprattutto quella che costeggia le spiagge. Al momento del terremoto – ha raccontato ancora il ragazzo – stavamo ballando in un locale ed in quel momento abbiamo capito che a ballare non eravamo soltanto noi ma anche la terra, e tanto. A parte un po’ di paura, per fortuna niente più“.

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