Calati il maestrale e le temperature, la Sardegna ha di fronte oggi una giornata meno a rischio sul fronte degli incendi, dopo gli ultimi due giorni da incubo, in cui gli incendiari hanno imperversato da nord a sud. Ad Arzana, in Ogliastra, dove giovedì sera è bruciata una trentina di ettari, secondo quanto riferito dal sindaco Marco Melis, sono stati trovatiinneschi nel cantiere dell’agenzia regionale Forestas, vicino a una vedetta, possibile segnale di un crescente disagio sociale in un paese dove da anni non si registravano episodi di questa portata.
Dopo le centinaia di persone evacuate l’altra sera nelle frazioni di Budoni (Gallura), per un vasto rogo scoppiato fra il paese e San Teodoro, ieri la macchina antincendi regionale e’ stata messa a dura prova anche per i roghi che hanno cinto d’assedio Quartu Sant’Elena e Cagliari, interessando anche l’area del parco di Molentargius. Le immagini delle zone percorse dalle fiamme mostrano un nero paesaggio di cenere.
Il sindaco di Quartu Sant’Elena (Cagliari), Stefano Delunas, parla di “incendi ad orologeria svizzera” dentro i confini del parco di Molentargius e in diverse zone della citta’ e di Cagliari, che hanno causato anche pesanti disagi agli automobilisti. “Sono dolosi. Cui prodest”, si chiede il primo cittadino in un post sui social. Oggi il bollettino di previsione della Protezione civile regionale segnala un livello di pericolo medio-alto (giallo-arancione), con attenzione rinforzata soprattutto in Gallura e nel centro Sardegna. Resta arancione l’allerta nel Cagliaritano e in gran parte del Sud Sardegna, oltre che nell’Oristanese.