Gli incendi di questi giorni “che divampano in tante regioni” spesso “sono il risultato di azione di criminali da punire con forza e determinazione e con grande severità”. L’Italia brucia da Nord a Sud e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non può rimanere silente. In ricordo del trentennale dell’alluvione in Valtellina, il capo dello Stato recatosi per commemorare l’accaduto, si trova in un luogo martoriato da una sciagura che non si poteva evitare. Il territorio, però, “con la sua bellezza e i suoi equilibri, va rispettato e salvaguardato perché questo aumenta la protezione e la capacità di resistenza delle comunità”.
Per questo Mattarella punta sulla “riqualificazione dell’ambiente, sanando i dissesti e correggendo le storture operate nel tempo, è una scelta lungimirante che favorirà il benessere, e dunque anche la crescita economica”. E’ necessario, rimarca “stabilire un patto virtuoso tra sviluppo e natura, tra vita sociale e territorio, rappresenta una delle grandi sfide del presente e del futuro” e “chiamare i cittadini e tutte le energie della società alla partecipazione e all’impegno. Anche per affrontare nuove insidie e nuovi pericoli”.Mattarella non ha dubbi “l’Italia ha bisogno della propria unità” per superare le sfide che ha davanti e su questo fronte, e lo sottolinea “pensando anche ai cittadini delle Regioni colpite dal terremoto degli ultimi tempi”.
Questi ultimi, devono “essere certi” ribadisce l’inquilino del Colle “che non li lasceremo mai soli ad affrontare le grandi difficoltà della ricostruzione e della riorganizzazione della loro vita sociale. Questo legame di carattere umano, che precede ogni scelta politica e istituzionale, è parte di quell’unità del Paese che la Costituzione pone saggiamente tra i valori fondamentali e supremi”.