Oltre 8 mila pazienti, di cui 4.780 ancora in cura. Fra questi ultimi, 2.250 pazienti con sindrome del Qt lungo, di cui 158 con defibrillatore; 1.870 con sindrome di Brugada, di cui 334 con defibrillatore, 285 con Tachicardia ventricolare catecolaminergica (98 con defibrillatore) e 300 con Cardio-miopatia aritmogena del ventricolo destro (90 con defibrillatore); 75 con sindrome del QT corto. Questi i numeri di venti anni di attività dell’Ambulatorio di cardiologia molecolare della Maugeri di Pavia, illustrati ieri in un openday dedicato a pazienti e famiglie. Oltre 200 sono arrivati da tutt’Italia. Oltre a guardare con interesse e speranza alla terapia genica, “la cardiologia molecolare ha fatto in venti anni scoperte importanti sull’origine genetica di alcune malattie – spiega Silvia Priori, direttore scientifico Maugeri, docente negli atenei di Pavia e Madrid e fondatrice dell’ambulatorio – individuando difetti che determinano un afflusso sba-gliato di sodio o di potassio nel cuore e, successivamente, un’aritmia. Farmaci che usavamo in cardiologia prima di conoscere in questo dettaglio le patologie genetiche, si stanno rive-lando molto efficaci, oggi“. E’ il caso della mexiletina, con la quale sono stati trattati, in uno studio triennale pubblicato nel 2016 sul ‘Journal of the American college of cardiology’, 34 pazienti con QT Lungo, una cardiopatia congenita tra le più diffuse. “In 20 casi – ha detto Priori – l’aritmia è stata ricondotta al di sotto dei livelli di rischio. E’ anche questo un aspetto importante per la sostenibilità della nostra ricerca, visto che la spesa sanitaria mondiale va crescendo sempre più. Guardiamo al futuro, ispirandoci al passato e guardando nei cassetti delle nostre ricerche“.
Medicina: 20 anni di Cardiologia molecolare al Maugeri, 8mila pazienti seguiti
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