Delusione per i molti che speravano in un’inversione di rotta estiva. Il caldo non si fermerà. Non solo, probabilmente ci aspettano dieci giorni di fuoco che metteranno a dura prova la nostra Penisola, fortemente provata da un’emergenza siccità e incendi che rischia di causare danni irreparabili ad agricoltura e all’ambiente.
Masse d’aria nell’atmosfera, attraverso una specie di effetto domino, spostano le aree di influenza degli anticicloni. La situazione non sarà delle migliori: l’Anticiclone africano spingerà prepotentemente verso il Mediterraneo scalzando il mite anticiclone delle Azzorre e i suoi effetti, caldo e afa, li sentiamo ormai da settimane.
Questa oltretutto sembra essere solo una prova generale: per gli esperti ci attendono estati sempre più bollenti, caratterizzate da temperature elevate. Temperature che avremo modo di percepire sin dai primi giorni della prossima settimana, quando l’Italia sarà investita da una nuova ondata di calore con temperature che potrebbero arrivare a sfiorare i 40 gradi.
“L’anticiclone africano avanza verso nord. Questo meccanismo innescato dal riscaldamento globale – secondo gli esperti – tende a modificare sempre più la circolazione generale delle masse d’aria nell’atmosfera, con la conseguenza, come in una sorta di effetto domino, di uno spostamento anche delle aree di influenza degli anticicloni.”
“Questo fenomeno è alla base di tutti i cambiamenti climatici del pianeta, dal riscaldamento delle calotte polari, allo spostamento delle aree di influenza degli anticicloni”, spiega Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma (Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “L’anticiclone africano negli ultimi anni si e’ spostato un po’ piu’ a Nord rispetto alla sua normale posizione di convergenza, quindi sull’Africa settentrionale e sul Mediterraneo, spinto dal monsone africano”, osserva l’esperto.
“La conseguenza e’ che l’aria calda che si forma sull’altopiano algerino raccoglie umidita’ passando sul Mediterraneo per arrivare calda e umida sui Paesi europei dell’area. Gli effetti sono quelli che abbiamo gia’ visto in giugno, quando una cappa di caldo afoso ha investito la nostra penisola, la Spagna e la Francia meridionale e prima ancora il Portogallo”.
Condizioni climatiche tali tenderanno a ripetersi anche nei prossimi anni, secondo Gozzini, “portando sempre piu’ siccita’ con conseguente rischio di incendi sui nostri territori, ma anche di danni alla nostra salute”. Intanto torneremo a sentire gli effetti dell’Anticiclone Africano gia’ dall’inizio della prossima settimana con l’arrivo di una nuova ondata di caldo, la quinta della stagione, che portera’ sole e temperature decisamente sopra le medie, fino a picchi che potranno avvicinarsi ai 40 gradi nel corso della settimana in molte zone del Centrosud e della pianura padana orientale.
Questa nuova ondata di calore “non interessera’ solo noi, ma anche Spagna, Corsica, e Francia meridionale”, sottolinea l’esperto, che non ripone alcuna speranza nell’arrivo di piogge provvidenziali, “almeno fino al 10 di agosto, eccetto qualche temporale sulle Alpi”, ma, assicura, gli effetti del caldo cominceranno ad attenuarsi gia’ dal 5 agosto in poi”.