“Le scarse nevicate di maggio e il caldo di giugno hanno contribuito a esaurire i nevai e ora siamo rimasti senza acqua”. Cosi’ Davide Gonella, uno dei gestori dell’omonimo rifugio, avamposto degli alpinisti che decidono di scalare il Monte Bianco sul versante italiano.
“E’ stata una stagione molto difficile – spiega – e adesso, terminate le riserve d’acqua abbiamo deciso di chiudere in anticipo”. Un consiglio a chi vorra’ comunque percorrere la via. “Non e’ un percorso per novizi, senza un appoggio come il rifugio e’ meglio non avventurarsi. A causa delle alte temperature si sono aperti molti crepacci ed e’ aumentato il rischio che dai ghiacciai si distacchino i seracchi, che possono risultare fatali”.