Sanità, CISL: i dati Censis sull’assistenza sono allarmanti

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“I dati sull’assistenza sanitaria diffusi dal CENSIS sono a dir poco allarmanti: 12,2 milioni il numero di persone che nell’ultimo anno hanno rinunciato a curarsi per ragioni economiche (1,2 milioni in più rispetto all’anno precedente)”: lo ha dichiarato la segretaria confederale della CISL, Giovanna Ventura, responsabile del Dipartimento Politiche sociali, in riferimento ai dati pubblicati oggi dal VII Rapporto Rbm-CENSIS sulla sanità pubblica, privata ed intermediata, presentato in occasione del Welfare Day 2017. “Aumenta anche il numero delle persone che, a causa delle lunghe liste di attesa e del significativo costo dei ticket, scelgono di rivolgersi al privato. Tale situazione interessa in modo particolare il Mezzogiorno, laddove la situazione economica e sociale è particolarmente critica. Se poi tali dati si associano a quelli sulla povertà diffusi dall’Istat, la preoccupazione aumenta. Contestualmente, il ministro Lorenzin afferma di garantire i Livelli essenziali di assistenza sanitaria, universali ed uniformi, in tutto il territorio nazionale”. “A fronte di tale situazione, la CISL chiede al Governo che si faccia carico di un disagio, sempre più in aumento e che coinvolge milioni di famiglie. E’ paradossale che le famiglie povere, pur avendo il diritto di accesso al Reddito di inclusione, si debbano pagare i ticket per intero. E’ necessario pertanto che si ridefinisca tutta la politica di sostegno per i cittadini disagiati e meno abbienti, a partire dall’estensione dell’esenzione dei ticket a tali soggetti”. “Sui Lea, la CISL ancora una volta ribadisce che non è sufficiente la loro definizione se poi i cittadini sul territorio non riescono a fruirne. In tale direzione va messa in campo una politica complessiva che, a partire dal finanziamento del sistema sanitario, attualmente sotto finanziato, superi le forti differenze regionali e riduca le lunghe liste di attesa. Su questi temi la CISL chiede al Governo che apra un confronto con le organizzazioni sindacali per definire gli interventi necessari a tutela di tutti i cittadini”.

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