L’Italia sta vivendo una stagione estiva senza precedenti: temperature altissime, incendi e siccità. Si soffre ovunque, da Sud a Nord. In particolare nelle aree del Centro Nord si registra massima allerta per la gestione delle risorse idriche. Problemi soprattutto in Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, nella sola provincia di Novara il Consorzio di Bonifica della Baraggia è stato costretto a dover scegliere se dare l’acqua ai risicoltori o ai maiscoltori.
Un quadro difficile, esplicato dall’Anbi, Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, nell’assemblea annuale, dove il presidente Francesco Vincenzi ha parlato di ‘tensione’ sul tema siccità, rilanciando il Piano nazionale degli invasi per il recupero della risorsa idrica, individuandone 218 in ciascuna regione. ”Abbiamo gli strumenti giusti per non lavorare piu’ sulle emergenze climatiche ma su pianificazioni serie”, ha detto Vincenzi, lanciando un appello al Governo per mettere fine ad un ‘fatalismo dilagante’.
Una proposta condivisa dal ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, intervenuto ai lavori. ”Non sono nemico delle infrastrutture se ambientalmente compatibili – ha detto – senza invasi perderemmo parte della nostra agricoltura; l’Anbi ha ragione a chiedere nuovi invasi, perche’ tratteniamo solo l’11% dei circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che ogni anno piovono sull’Italia”.
A spiegare come mai il Centro Nord soffra così tanto la siccità è il ricercatore del Crea, Marcello Mastrolilli, secondo il quale è una questione di educazione all”arido-coltura’. ”Il Nord è poco preparato a fronteggiare queste situazioni, abituato da sempre che l’acqua non può mancare – spiega all’ANSA il ricercatore – il Mezzogiorno, invece, si è adattato a fare economie, sviluppando particolari accorgimenti agronomici, con un uso dell’acqua parsimonioso”.
Ma il problema della siccità è molto pesante anche al Centro Sud e non va minimizzato né sottovalutato: mesi senza piogge e le ultime settimane di scirocco e alte temperature hanno estremizzato la situazione. Oltretutto, a rendere il quadro ancora più complesso, l’emergenza incendi che sta dilagando in diverse Regioni, come la Campania con il rogo che ha interessato il Parco del Vesuvio e la Sicilia che da giorni combatte su più fronti.
Vincenzi ha ricordato che gli olivicoltori foggiani di Cerignola non possono più lavorare per mancanza d’acqua, trovandosi a decidere di acquistarla a costi proibitivi dai monopolisti della distribuzione idrica o abbandonare i propri terreni. A tracciare il bilancio della sofferenza complessiva nei campi è infine la Coldiretti: la siccità, dovuta al calo del 30% delle piogge nei primi sei mesi del 2017, investe oltre i 2/3 della superficie agricola nazionale, con perdite superiori al miliardo; nessuna coltura esclusa, allevamento compreso.