“Come preannunciato – spiega in una nota l’Associazione AIDAA – è stato inviato questa mattina attraverso posta raccomandata l’esposto alla Procura della Repubblica di Arezzo a firma del presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce con il quale si chiede di far luce sulla dinamica di quanto avvenuto la scorsa settimana a Vitiano in provincia di Arezzo dove durante una battuta al cinghiale autorizzata un cacciatore forse sprovvisto di giubbotto ad alta visibilità avrebbe sparato all’ungulato nella zona in cui si trovava anche un bimbo a passeggio con i suoi parenti.“
“Il nostro esposto – dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA – non entra nelle vicende del bambino, ma chiede alla procura di verificare quelli che sono state le dinamiche di questa battuta di caccia. Ma non posso tacere il mio stupore nella telefonata che ho ricevuto ieri dal padre del bimbo o che almeno cosi si è presentato a me, il quale da cacciatore ha fatto di tutto per indurmi a non presentare l’esposto contro i cacciatori in quanto ci stava già a suo dire pensando Fedecaccia. Ora – continua Croce – io non voglio entrare nelle dinamiche di questo padre del quale ho il massimo rispetto, ma francamente il tentativo di non farmi presentare l’esposto da chi ha prima dichiarato che il figlio era scioccato dal colpo appare evidentemente piuttosto goffo. Noi – conclude Croce – tiriamo diritto anche perché chiediamo le verifiche delle dinamiche indipendentemente dal fatto che lo sparo abbia spaventato il figlio di un cacciatore o quello di un vegano interessa che le regole siano rispettate, e se sbagliate, siano cambiate dai chi come gli ATC ne hanno le competenze“.