Al via gli esperimenti di Graphene Flagship, l’iniziativa paneuropea di ricerca dedicata allo sviluppo di nuove tecnologie basate sull’utilizzo del grafene.
Due team, composti da ricercatori e studenti sta preparando due esperimenti in collaborazione con l’ESA per testare la resistenza del materiale a gravità zero e per determinarne il potenziale nelle applicazioni spaziali, come la propulsione e la gestione termica.
Uno degli esperimenti – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – sarà condotto interamente da studenti della Delft Technical University che partecipano al programma ESA Drop your thesis!. La loro proposta prevede l’utilizzo delle condizioni di microgravità della ZARM Drop Tower di Brema per testare l’uso del grafene per le vele leggere dei satelliti. L’esperimento verificherà la quantità di spinta necessaria per alimentare i veicoli spaziali del futuro, attraverso l’uso della luce solare o dei laser.
Il secondo esperimento, avrà come scopo il miglioramento dell’efficienza nel trasferimento di calore nei sistemi di raffreddamento usati nei satelliti e in altri strumenti in ambito aerospaziale. L’esperimento è frutto di una collaborazione internazionale che vede protagonisti Belgio, Regno Unito e Italia con il Consiglio Nazionale delle Ricerche e Leonardo.
Il grafene è uno dei materiali più interessanti degli ultimi anni per la ricerca spaziale, sotto diversi profili. E’ composto da carbonio puro suddiviso in strati o fogli bidimensionali che si sono dimostrati estremamente resistenti e ad alta conduttività. Oltre ad essere sottile e leggero, il grafene è flessibile, ed impermeabile alle molecole, tutte caratteristiche che lo rendono un materiale versatile per le applicazioni spaziali del futuro.