Spazio, Lussemburgo: al voto la legge per lo sfruttamento minerario

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Tra qualche giorno il Lussemburgo sarà il primo Paese europeo ad avere un quadro giuridico che consentirà ai privati di sfruttare le risorse spaziali. La proposta di legge sull’esplorazione e l’utilizzazione delle risorse dello Spazio, presentata nel novembre 2016 dal ministro dell’economia Etienne Schneider, si appresta infatti ad essere discussa dalla Camera dei Deputati giovedì prossimo 13 luglio. La sua approvazione è stata caldeggiata in più occasioni da Schneider, convinto sostenitore delle enormi possibilità offerte dallo sfruttamento dello Spazio e deciso a fare del Gran Ducato il pioniere europeo dello space mining con l’iniziativa spaceresources.lu, che punta a rafforzare il settore spaziale lussemburghese che oggi conta circa 30 imprese che danno lavoro a 700 addetti, proprio attraverso lo sfruttamento minerario degli asteroidi.

Una corsa iniziata nell’ambito del progetto Prospector-X, missione sperimentale nell’orbita bassa terrestre che metterà alla prova le tecnologie chiave per l’estrazione mineraria dagli asteroidi. Il varo della legge, si spiega nella relazione che accompagna il testo, vuole essere anche uno stimolo per le Nazioni Unite ad adattare alla mutata realtà l’attuale quadro normativo internazionale sullo Spazio. Il testo che si appresta da essere approvato fornisce in 18 articoli il quadro giuridico nazionale necessario a incoraggiare i privati a esplorare nuovi filoni di business, dando loro la certezza dei diritti che potranno vantare sulle risorse che estrarranno dallo Spazio. Nell’assoluto rispetto – si sottolinea – degli obblighi internazionali del Gran Ducato. Secondo la dottrina giuridica, si legge ancora nella relazione, le risorse spaziali possono essere sfruttate conformemente al diritto internazionale e in analogia alle regole del mare, mentre non ci si può appropriare di asteroidi e altri corpi celesti.

Il testo dunque prevede che chi intende svolgere una missione di esplorazione spaziale a fini commerciali debba farne richiesta scritta e debba possedere requisiti stringenti non solo dal punto di vista economico e finanziario. La domanda deve essere accompagnata da una valutazione dei rischi che devono essere coperti da una polizza assicurativa adeguata. Il testo prevede anche il pagamento all’amministrazione da parte del richiedente di una somma (da 5.000 a 500.000 euro) commisurata alla complessità della domanda da esaminare. Infine, gli ultimi articoli sono dedicati ai motivi che possono portare a revocare l’autorizzazione e alle sanzioni previste per chi contravviene a quanto previsto. Il Gran Ducato, dunque, si appresta ad essere pioniere in Europa (secondi nel mondo, dopo gli Stati Uniti) senza però voler fare tutto da solo, anzi. L’auspicio è di coinvolgere sempre di più altri Paesi e l’Agenzia spaziale europea. Il mese scorso, al Salone aerospaziale di Le Bourget,il ministro Schneider e il direttore generale dell’Esa Jan Woerner hanno firmato proprio una dichiarazione congiunta su future missioni sugli asteroidi e relative tecnologie e sul possibile utilizzo delle risorse spaziali.

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