Spazio: Opportunity “lascia il segno” su Marte

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Dopo oltre 13 anni di esplorazione sulla superficie del Pianeta Rosso, Opportunity non arresta la sua corsa. L’infaticabile rover della NASA – arrivato su Marte il 25 gennaio 2004 – a distanza di poco tempo dalla sua ultima escursione sul ciglio del cratere Endeavour, ha immortalato il panorama della Perseverance Valley, una forra scavata all’interno del bordo del cratere, su cui ha lasciato le sue ‘impronte’.

Il team della missione – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – ha notato un ampio incavo nel punto più alto di Perseverance Valley, ipotizzando che anticamente in quell’area il bordo del cratere potesse accogliere un lago.

Gli studiosi stanno raccogliendo dati per studiare l’origine delle rocce, per provare a capire se sono state trascinate nella zona da un’inondazione oppure si trovavano già sul bordo della cavità e hanno subito un processo erosivo in loco, ad opera del vento.

Questo mese le comunicazioni tra le sonde in orbita intorno a Marte e i centri di controllo sulla Terra saranno ridotte per via di un fenomeno naturale noto come congiunzione solare, che ogni ventisei mesi porta la Terra e il Pianeta Rosso ad orbitare sui lati opposti del Sole rendendo difficile il contatto con i veicoli spaziali.

Per questo motivo, Opportunity trascorrerà nella zona superiore della Perseverance Valley tre settimane senza guidare. Durante i giorni di ‘riposo’, la telemetria verrà comunque inviata e la fotocamera panoramica di Opportunity  – PanCam – rimarrà operativa per catturare una nuova immagine da questa prospettiva.

Non appena le comunicazioni verranno riprese – per l’inizio di agosto – il team della missione guiderà Opportunity più in profondità nella valle, cercando di capire quale è stato il processo che ha portato a ‘scolpire’ la forra.

Lanciato il 7 luglio 2003 con un vettore Delta II, Opportunity ha raggiunto Marte – nello specifico, il cratere Eagle – dopo poco più di sei mesi di viaggio. La missione era inizialmente programmata per durare solo tre mesi, ma i risultati positivi conseguiti dal gagliardo ‘atleta’ marziano, ne hanno prorogato la vita tecnica fino ad oggi.

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