Terremoto: cittadino di Arquata del Tronto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale, inasprisce lo sciopero della fame

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“Ho iniziato lo sciopero della fame perche’ non posso assistere passivamente alla violenza che stanno facendo al mio territorio da oltre 20 anni e che prosegue nonostante il dramma del Terremoto” aveva detto Enzo Rendina, l’arquatano che per ultimo ha lasciato il paese ed e’ sotto processo per resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Ora, lo sciopero della fame in atto da quasi tre settimane non solo prosegue ma si intensifica. “In questo periodo ho mangiato tra poco e niente e in concomitanza con l’arrivo del presidente della Repubblica Mattarella dimezzero’ anche la dose quotidiana di acqua nonostante mi senta sempre piu’ debole” annuncia Rendina. Mattarella sara’ nei territori terremotati della provincia di Ascoli Piceno mercoledi’ mattina.

“Vorrei farlo di persona, ma temo che non mi facciano avvicinare a lui. Al nostro presidente chiedo che intervenga per mettere fine allo scempio che si sta facendo del territorio di Arquata”. Rendina si riferisce in particolare ai lavori lungo la Salaria a Trisungo, “dove hanno realizzato una zona industriale che e’ un disastro e si continua a voler cementificare una pianura, l’unica del territorio, che dovrebbe invece essere la vetrina dei comuni dell’entroterra e dei due parchi naturali. Invece si vogliono costruire strade e gallerie che faranno solo danni al territorio”.

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