Vaccini, Ministero della Salute: epatite A in aumento

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L’ultimo aggiornamento epidemiologico fornito dall’Istituto Superiore di Sanità in merito all’epatite A ha evidenziato che dall’agosto 2016 al maggio 2017 sono stati notificati ben 1894 casi, registrando un aumento esponenziale rispetto a quelli segnalati nell’anno precedente. Tuttavia attualmente l’Italia, come il resto d’Europa, sta affrontando una criticità connessa alla carenza del vaccino in quanto le due industrie produttrici stanno registrando effettivamente la carenza delle scorte“. Così il ministero della Salute, risponde all’interrogazione presentata ieri da Elena Carnevali, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Affari Sociali alla Camera insieme ad altri deputati Pd Nell’interrogazioni Carnevali faceva infatti presente che, a fronte dell’aumento dei casi, “in molte regioni, inclusa la Lombardia, i vaccini non sono disponibili. I cittadini che si sono rivolti alle strutture sanitarie si sono sentiti consigliare l’acquisto all’estero o in altre regioni rispetto a quella di appartenenza. È una situazione inaccettabile“. Il ministero ha però rassicurato che per far fronte alla situazione sono state prese una serie di iniziative. “Da una parte – si legge nella risposta – la società titolare di uno dei vaccini anti epatite A si è impegnata con l’Aifa a garantire una fornitura stabile per tutto il 2018, prevedendo (oltre alla fornitura di un primo contingente di vaccino di importazione dalla Germania entro agosto) anche l’utilizzo del medesimo vaccino con formulazione pediatrica. Dall’altra parte, un ulteriore fornitura è stata assicurata per la vaccinazione contro epatite A e B con altro vaccino per adulti“. Nell’attesa di nuove forniture il ministero della Salute ha chiesto al Consiglio Superiore di Sanità, che si esprimerà nella seduta del 21 luglio, l’autorizzazione a utilizzare il vaccino pediatrico sugli adulti. “Nonostante le rassicurazioni del ministero, che dimostra un rinnovato impegno e determinazione nel piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV), ci sono ancora tanti timori. Il rischio – conclude Carnevali – è che la fornitura del vaccino per adulti arrivi in ritardo e risulti così intempestivo per tutti coloro che hanno programmato viaggi all’estero, e che l’uso diffuso del vaccino pediatrico, oltre ad avere un costo maggiore, porti ad esaurire le attuali scorte pediatriche”.

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