In riferimento all’alluvione di Senigallia, avvenuta il 3 maggio del 2014, in cui morirono tre persone e ci furono danni per oltre 100 milioni di euro, vi sarebbero 11 indagati. I carabinieri forestali del Gruppo di Ancona e della stazione di Senigallia stanno effettuando, su delega della procura della Repubblica di Ancona, le notifiche degli avvisi di conclusione delle indagini. Le ipotesi di reato contestate vanno dall’omicidio colposo plurimo al disastro colposo all’abuso e rifiuto di atti d’ufficio, sino al pericolo di disastro. Sul fronte della protezione civile sono stati ipotizzati, fanno sapere i carabinieri forestali, i reati di “omicidio colposo plurimo, disastro colposo e rifiuti di atti d’ufficio. In particolare il piano di protezione civile del comune di Senigallia risultava inapplicabile a causa di gravi carenze, ma anche la struttura di protezione civile comunale, nel corso dell’emergenza risultava essere intervenuta con gravi ritardi causati anche dalla scarsa organizzazione dei servizi e dall’assenza di un adeguato coordinamento“.