Astronomia: Cassini si prepara al Gran Finale, tante le scoperte inattese e sorprendenti

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La sonda Cassini, battezzata con il nome di Gian Domenico Cassini, l’astronomo che scoprì la divisione negli anelli di Saturno e quattro delle sue 62 lune, sta per giungere al termine del suo ‘mandato’.

Lanciata quasi vent’anni fa (15 ottobre 1997), tra poco più di due settimane – il 15 settembre – si tufferà nell’atmosfera del pianeta per l’atto conclusivo della missione, il ‘Grand Finale’.

I dati che sta trasmettendo a terra vengono ricevuti anche in Italia, dal Sardinia Radio Telescope, spiega Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana: “Stiamo iniziando a ricevere i dati di Cassini anche con la grande antenna presente in Sardegna. Nata come radiotelescopio, ora e’ in grado di ricevere anche le trasmissioni dallo spazio profondo“.

Grazie ai dati raccolti nella fase finale della missione, iniziata lo scorso 26 aprile, sono state effettuate scoperte inaspettate: “Nello spazio tra gli anelli e l’atmosfera di Saturno ci sono molte meno particelle del previsto, e’ quasi del tutto vuoto“, spiega Flamini, il quale aggiunge che sono stati rilevati parametri importanti, “come quelli sul campo magnetico. Possiamo misurare da vicino un ambiente di cui non sapevamo nulla fino a poco fa“. Il calendario della missione prevede altri flyby tra gli anelli di Saturno, uno tra il 30 e 5 di settembre, e l’altro tra il 5 e 12 settembre, prima della ‘picchiata’ finale del 15 settembre.

Cassini, che per raggiungere Saturno ha impiegato quasi sette anni ed ha percorso oltre tre miliardi e mezzo di chilometri, ha orbitato intorno al pianeta per più di 13 anni, dando un contributo fondamentale nello studio del corpo celeste e del suo complesso sistema di satelliti naturali ed anelli.

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