Astronomia: esplorazione di Marte, InSight in rampa di lancio

MeteoWeb

Ultimi preparativi per InSight (Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport), la missione spaziale per l’esplorazione di Marte sviluppata dalla NASA.

La partenza – inizialmente prevista lo scorso anno e rimandata a causa di un problema nella strumentazione – è prevista il prossimo maggio dalla base aerea di Vandenberg nella California e sarà il primo lancio interplanetario della storia. della West Coast. Le attività di assemblaggio e collaudo sono riprese lo scorso mese. Il lander è stato completato e gli strumenti sono stati integrati a bordo, dando il via ai test finali.

InSight – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – è la prima missione che esaminerà nel profondo la struttura interna del Pianeta Rosso e i processi che hanno contribuito alla sua formazione. La missione prevede l’atterraggio del lander InSight vicino all’equatore di Marte alimentato da pannelli fotovoltaici. A poche settimane dall’atterraggio verranno collocati sul suolo marziano i due strumenti principali, utilizzando il braccio robotico del lander: un sismometro, fornito dall’agenzia spaziale francese (Cnes) con la collaborazione di Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera e Germania, che servirà a rilevare i movimenti del sottosuolo e a registrare eventuali attività sismiche o impatti di meteoriti, che potrebbero fornire informazioni utili sugli strati interni del pianeta; un sensore termico progettato per arrivare in profondità – oltre tre metri – per misurare la quantità di energia proveniente dal profondo del pianeta.

Un terzo esperimento utilizzerà le trasmissioni radio tra Marte e la Terra per valutare le perturbazioni durante i moti di rotazione del pianeta attorno al suo asse, indizi che potrebbero suggerire la dimensione del suo nucleo.

Marte probabilmente conserva indizi sulla nascita dei pianeti rocciosi”, ha dichiarato Bruce Banerd, Principal Investigator della missione. I dati raccolti dalla missione, infatti, serviranno a comprendere le fasi più remote della formazione dei pianeti terrestri, inclusa la Terra e – insieme alle altre missioni previste nei prossimi anni – forniranno informazioni utili per la prima missione spaziale umana su Marte, prevista nel 2030.

L’agenzia spaziale americana ha parlato dei suoi programmi per Marte in occasione del convegno organizzato dalle Accademie Nazionali a Woods Hole, in Massachusetts. Finora non era stato definito alcun programma su come recuperare i campioni di roccia che il rover Mars 2020 della Nasa, che dovrebbe arrivare su Marte nel 2021, raccogliera’ e depositera’ in contenitori sigillati da spedire sulla Terra. A recuperare i campioni potrebbe essere una missione lanciata nel 2026: dovrebbe consistere in un lander che dovrebbe atterrare su Marte, raccogliere i campioni preparati e lanciarli con un razzo nell’orbita marziana. Li’, i campioni dovrebbero essere catturati da un altro veicolo che dovrebbe portarli sulla Terra.

Condividi