L’osservatorio Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA ha ripreso per due settimane una macchia solare, raccogliendo informazioni utili per comprendere meglio questi fenomeni e i meccanismi interni del Sole: l’osservazione ha prodotto un video, che “racconta la vita” della Regione Attiva AR12665, seguita dal 5 fino al 17 luglio, quando la rotazione del Sole ne ha impedito la visione.
Le macchie solari appaiono molto scure perché gli intensi campi magnetici attivi sul Sole bloccano il flusso di calore dal nucleo verso la superficie. Nelle zone in cui questo accade la temperatura risulta più ‘fredda’ rispetto al ‘focoso’ ambiente che le circonda. Le aree nelle quali si formano le macchie solari possono inoltre produrre getti di plasma che possono scagliare nello spazio sciami di particelle. Quando questi sono particolarmente violenti possono essere pericolosi per il funzionamento di telecomunicazioni e reti elettriche; nella maggior parte dei casi, incontrando il campo magnetico terreste in prossimità dei Poli, le particelle solari possono generare spettacolari aurore.
AR12665 ha generato eruzioni ed esplosioni che hanno emesso nubi di particelle che hanno raggiunto la Terra: il 9 luglio ha prodotto un brillamento classe M1, seguito da un secondo evento il 14 luglio (classe M2), che ha generato a sua volta un’espulsione di massa coronale.