Mentre Kim Jong-un minaccia un attacco missilistico negli Stati Uniti, gli americani, per non trovarsi impreparati, hanno iniziato una vera e propria corsa ai rifugi antiatomici. Dalle Hawaii alla California, già da qualche settimana i cittadini statunitensi stanno prendendo appunti su come fronteggiare al meglio un eventuale attacco atomico da parte di Pyongyang. Come? Preparandosi a rispolverare la soluzione bunker.
I primi a dare l’esempio sono stati i cittadini delle Hawaii. Forse memori dell’attacco di Pearl Harbor, dove durante la Seconda guerra mondiale aveva sede la flotta militare statunitense, a metà luglio, dopo i test missilistici di Kim Jong-un, hanno iniziato a prendere i primi provvedimenti. Alcuni funzionari statali hanno lanciato una campagna informativa per sensibilizzare il pubblico su un eventuale attacco atomico della Corea del Nord. Un vademecum su come comportarsi, cosa fare, e dove rifugiarsi in caso di emergenza.
“Non vogliamo stressare le persone inutilmente – ha detto Vern Miyagi, amministratore della Hawaii Emergency Management Agency, promotrice dell’iniziativa – ma abbiamo la responsabilità di scongiurare qualsiasi pericolo. Non sappiamo esattamente cosa sia in grado di fare il regime nordcoreano, ma ci sono prove evidenti che sta cercando di sviluppare missili balistici che un giorno potrebbero raggiungere il nostro stato. Quindi vogliamo assicurarci che i residenti delle Hawaii sappiano cosa fare nel caso di verifichi un evento simile“.
Come comportarsi quindi nel caso in cui Kim Jong-un lanci un attacco missilistico? Per Miyagi non ci sono dubbi: “Se siete al chiuso – raccomanda ai suoi connazionali – state lontani dalle finestre. Se invece vi trovate all’aperto, cercate immediatamente rifugio in un edificio, preferibilmente in una struttura in calcestruzzo“.
In California, intanto, alcuni cittadini hanno iniziato a imitare i giapponesi, ricorrendo in massa ai rifugi antiatomici. Come ha raccontato a ‘Fox News’ Gary Lynch, direttore generale della Rising S Company, un’azienda texana che realizza bunker, la California sta seguendo l’esempio del Giappone, dove le vendite di rifugi antiatomici hanno subito un’impennata. “Da due settimane – ha detto – quasi il 90% delle nostre chiamate proviene da questa regione, dove tutti hanno la stessa preoccupazione“. Una preoccupazione chiamata Corea del Nord.
Rising S costruisce rifugi di grandezza media, che vanno da 96 metri quadrati fino a strutture più imponenti, ribattezzate ‘Aristocrat’, dotate di 10 camere da letto in grado di ospitare 44 persone. Bunker progettati per durare nel tempo e che consentono di conservare il cibo per un anno. Il prezzo supera 8 milioni di dollari, ma vuoi mettere la sicurezza? Con le insistenti minacce di Kim Jon-un, poi, i clienti a stelle e strisce hanno iniziato ad aumentare.
“Stiamo ricevendo continuamente chiamate dalla costa occidentale – ha spiegato Lynch – una dimostrazione di come la Corea del Nord sia la loro più grande preoccupazione“. Come un cliente di San Francisco, che, spiega Fox News, ha da poco acquistato un rifugio antiatomico. “Essendo residenti della zona di San Francisco Bay – ha precisato – potremmo essere un potenziale obiettivo“. “Alcuni pensavano che fossi pazzo quando tre mesi ho acquistato il mio rifugio antiatomico – ha raccontato l’uomo – ma ora queste persone stanno facendo lo stesso“.