Eccezionale ritrovamento in Francia: archeologi riportano alla luce una “piccola Pompei a Vienne” [FOTO e VIDEO]

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Siamo incredibilmente fortunati, questo è senza dubbio il più eccezionale ritrovamento di un sito romano degli ultimi 40 o 50 anni“: lo ha dichiarato Benjamin Clement, l’archeologo che ha condotto gli scavi sulle sponde del Rodano, a circa 30 km a sud di Lione, che hanno riportato alla luce una “piccola Pompei“, un’intera area risalente all’Impero romano, scoperta in Francia nella periferia della città sudorientale di Vienne.

Famosa per il teatro e il tempio romano, la località francese ha rappresentato un importante punto di passaggio che collegava la Gallia settentrionale con la provincia romana della Gallia Nerbonense, nel sud dell’odierna Francia. Il sito si estende per circa 7mila metri quadrati. Secondo gli esperti l’area, che ospita abitazioni e costruzioni risalenti al I secolo d.C., è stata abitata per circa 300 anni prima di essere abbandonata in seguito ad una serie di incendi. Molti degli oggetti trovati sul luogo, probabilmente abbandonati durante la fuga, si sono conservati eccezionalmente bene, rendendo l’area una “vera e propria piccola Pompei a Vienne“, ha dichiarato Clement, riferendosi appunto alla città romana seppellita dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.. Tra le strutture sopravvissute c’è la “Casa del Baccanale”, soprannominata così per il pavimento piastrellato raffigurante una processione di menadi e satiri, creature mitologiche che partecipavano ai Baccanali, festività romane a sfondo propiziatorio. “Saremo in grado di ristrutturarla dal pavimento al soffitto”, ha spiegato Clement. In un’altra abitazione è stato ritrovato un mosaico raffigurante Talia, musa della commedia.

I mosaici verranno rimossi con estrema cura e portati via per essere restaurati, per essere poi esibiti nel museo di civiltà gallo-romana di Vienne, nel 2019. Tra gli altri reperti spicca un grande edificio pubblico, con una fontana adornata da una statua di Ercole, che Clement crede abbia ospitato una scuola di filosofia. Gli scavi, iniziati ad aprile, avrebbero dovuto concludersi a metà settembre, ma sono stati prorogati fino alla fine dell’anno.

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