La minaccia della Corea del Nord: “Pronti a colpire Guam in 5 giorni”

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La Corea del Nord torna a minacciare il lancio in tempi brevi di quattro missili Hwasong-12 a 30-40 chilometri dall’isola di Guam, dove gli Stati Uniti mantengono una base militare, come “avvertimento” perché “con una persona priva di ragione come Donald Trump sembra che non sia possibile il dialogo, ma che solo la forza assoluta possa funzionare“.
Il presidente americano “ha espresso opinioni prive di senso, senza cogliere la grave situazione in corso“, ha affermato il generale Kim Rak Gyomm, comandante delle forze strategiche nordcoreane, secondo quanto rende noto l’agenzia ufficiale di Pyongyang ‘Kcna’.
L’azione militare che il comando sta adottando sarà un rimedio effettivo per contenere le mosse agitate degli Stati Uniti in Corea del Sud e nelle sue vicinanze“, ha aggiunto il militare, precisando che il piano sarà completato entro metà mese e in seguito i militari rimarranno in attesa dell’ordine del comandante in capo delle forze nucleari della Corea del Nord.
RISPOSTA DI TOKIO – Il Giappone ha intanto condannato la minaccia nordcoreana definendola “assolutamente inaccettabile“, come dichiarato dal portavoce del governo giapponese, Yoshihide Suga, che ha parlato di “azioni provocatorie” da parte di Pyongyang. Tokio ha quindi sollecitato la Corea del Nord “ad accettare con serietà il deciso avvertimento della comunità internazionale” e a “rispettare le richieste delle sanzioni imposte dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e ad astenersi da ulteriori provocazioni“.
Il Giappone ha rivendicato poi il diritto di intercettare eventuali missili balistici nordcoreani lanciati contro Guam. In Parlamento, il ministro della Difesa Itsunori Onodera ha spiegato che sarebbe consentito colpire un missile diretto verso il territorio americano nel Pacifico, se considerato una minaccia cruciale al Giappone.

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