Orsa Kj2, Brambilla: “denunciamo animalicidio, ma anche mala gestione del ripopolamento”

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Non solo “animalicidio”. Nell’esposto-denuncia del Movimento animalista, dopo l’uccisione dell’Orsa KJ2, la magistratura sara’ invitata anche a considerare la “cattiva gestione” del progetto di ripopolamento degli orsi da parte della Provincia autonoma di Trento. “Il governo e alcune amministrazioni locali di sinistra -avverte l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista – hanno avviato e conducono sistematicamente una guerra contro gli animali selvatici, con tanto di strumentalizzazioni per raccogliere voti. Il premier Gentiloni cambi rotta e bocci subito la richiesta del Trentino, avallata in silenzio a fine luglio dalla Commissione dei 12 (Commissione paritetica Stato-Regioni per il Trentino e l’Alto Adige), di avere ‘mano libera’ sulla fauna. Piu’ mano libera di cosi’? una vera follia.” “La Provincia – insiste Brambilla – dovra’ anche rispondere della gestione del progetto di ripopolamento: della dimostrata incapacita’ di organizzare la convivenza tra orso e uomo delimitando zone di rispetto e imponendone l’osservanza agli escursionisti, soprattutto se accompagnati da cani liberi; del fallimento nell’educare gli ospiti al corretto comportamento nei boschi frequentati dai plantigradi; dei fondi nazionali e comunitari spesi prima per riportare gli orsi sul territorio e poi ammazzarli, con colpa, come Daniza, o volontariamente, come KJ2. Una massa di contraddizioni e un capolavoro di incapacita’ amministrativa – sottolinea l’ex ministro del Turismo – che il governo nazionale vorrebbe ‘premiare’ lasciando all’ente locale ‘mano libera’ sui selvatici. Occorre il contrario di quanto immagina l’evanescente ministro Galletti: che sulla gestione di un patrimonio di tutti, come gli orsi, i lupi e la fauna selvatica in generale, l’ultima parola sia sempre, effettivamente, del ministero dell’Ambiente. Qualcuno dei responsabili provi almeno a spiegare perche’ certe cose accadono in Trentino e non nelle Province di Bolzano e Belluno o, meno che meno, in Abruzzo”. “La spiegazione piu’ semplice – prosegue Brambilla – e’, purtroppo, la piu’ vergognosa. L’anno prossimo ci sono le elezioni anche in Trentino e i partiti anti-orso come il Patt non vedono l’ora di ‘accreditarsi’ presso i propri elettori, letteralmente sulla pelle di questi incolpevoli animali. Quel che ancor piu’ indigna e’ il lato “nazionale” della vicenda: la decisione presa a fine luglio dalla Commissione dei 12 di approvare all’unanimita’ la famosa ‘mano libera’, una proposta di norma di attuazione dello Statuto speciale che consentirebbe al Trentino di gestire in via ordinaria, quindi in maniera diretta e piu’ rapida, la presenza dell’orso e degli altri animali sul territorio”.

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