Continuano le parole di condanna dopo l’uccisione da parte della Forestale, in Trentino, dell’Orsa Kj2 perché considerata pericolosa dopo aver aggredito due persone. Molti infatti, seppur concordi nel sostenere che bisogna controllarla, ritengono un’ingiustizia il fatto che sia stata uccisa.
Bruno Vespa su Twitter scrive: “Non sono un’animalista scatenato. Ma perche’ uccidere un’Orsa quando si poteva sedarla e spostarla in una zona lontana dagli abitati?”.
L’europarlamentare di Forza Italia, Stefano Maullu, afferma che “il fatto che l’Orsa KJ2 sia stata soppressa in quel modo mi ha lasciato davvero di stucco: si tratta di una decisione stupida, del tutto incomprensibile. Sarebbe stato sufficiente sedarla e allontanarla, in modo tale da evitare il piu’ possibile ogni contatto con l’uomo. La Provincia di Trento ha applicato i propri regolamenti con eccessiva rigidita’, e non c’e’ da stupirsi che certe organizzazioni abbiano minacciato di denunciare l’amministrazione provinciale”.
“L’uccisione dell’orsa in Trentino rappresenta non solo un delitto nei confronti di un patrimonio faunistico unico al mondo come quello del nostro Paese ha ma anche e soprattutto un fallimento della politica, che si dimostra incapace di far coesistere uomo e animale”, dichiara l’on. Sandra Savino (Fi). “Pensare di risolvere – prosegue l’esponente di Forza Italia in una nota – eventuali problematicita’ ammazzando l’orsa e’ una non-soluzione, una resa inaccettabile alla progressiva desertificazione del nostro territorio, un crimine vero e proprio nei confronti dell’animale e delle generazioni future cui dobbiamo restituire la ricchezza naturalistica che abbiamo immeritatamente ricevuto. Ora e’ necessario fare chiarezza sulle motivazioni che in questo caso specifico hanno portato alla scelta della soppressione dell’esemplare che se ne stava nel suo habitat e definire politiche serie, lungimiranti e intelligenti per la coesistenza dell’uomo con specie animali – conclude – che sono un vero e proprio patrimonio da tutelare”.
E ancora, la capogruppo di Sinistra italiana al Senato Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto, in una nota scrive: “L’uccisione dell’orsa KJ2 e’ stato un gesto feroce e gratuito, motivato non da uno stato di necessita’ ma dai bassi interessi elettorali del presidente Ugo Rossi. Si tratta oltretutto di un caso di recidiva. Per gli stessi motivi Rossi aveva fatto abbattere l’orsa Daniza. Denunciarlo per violazione dell’art. 544 bis del Codice penale e’ il minimo indispensabile ma chiederemo anche immediatamente l’apertura di una procedura d’infrazione alla Ue”.
“Presenteremo al piu’ presto un’interrogazione rivolta al ministro dell’Ambiente Galletti, il cui silenzio e’ a tutti gli effetti complice- aggiunge- È ora che il ministero si svegli e intervenga perche’ alle orse siano garantite le precauzioni che in tutti i principali del mondo impediscono ai visitatori di muoversi in modo da spaventare i cuccioli e provocare le reazioni delle madri. È cosi’ che si garantisce la sicurezza, non ammazzando animali per un pugno di voti”.
Alfonso Pecoraro Scanio, ministro dell’Ambiente, nel 2006, afferma: “Nel 2006, Italia e Trentino protestarono duramente contro l’uccisione dell’orso Bruno, il plantigrado Jj1, da parte delle autorità bavaresi. Oggi l’Italia è criticata anche in Europa”. «È la prima volta che in Italia si ordina di uccidere un animale protetto come l’orso. Un paese civile ha modalità e possibilità di garantire la sicurezza, senza ricorrere a questi interventi estremi”. “Quando cercammo di addormentare l’orso Bruno – continua l’ex ministro dell’Ambiente -, per riportarlo in Italia, proprio il Trentino criticò duramente la Baviera. La Spd bavarese chiese le dimissioni del ministro regionale dell’Ambiente che aveva ordinato l’uccisione. Spero che tutte le forze politiche prendano le distanze da questa scelta. L’Italia è sempre stata rispettata in Europa per la qualità della tutela delle specie a rischio come orsi e lupi. Fare un passo indietro è un danno per l’ambiente ma anche per quel turismo sensibile e sostenibile cui si rivolge anche il Trentino”
Nel frattempo il fronte ambientalista ha annunciato per sabato con inizio alle ore 11 a Trento un corteo mentre un presidio verra’ allestito a Cadine e il 10 settembre, anniversario dell’uccisione dell’orsa Daniza, una nuova manifestazione. Il presidente della provincia Ugo Rossi ribadisce che si trattava di “un esemplare pericoloso per l’uomo” e invoca buonsenso ma il mondo politico e l’opinione pubblica si dividono chiedendosi se l’abbattimento sia stata la soluzione migliore.
Con gli ambientalisti tutti uniti, da Michela Brambilla del Movimento animalista all’Enpa, dal WWF ai Verdi e Legambiente, c’e’ chi come Forza Italia del Trentino avrebbe preferito la cattura di KJ2 per poi rinchiuderla in un’area che poteva diventare un’attrazione turistica. Felice si e’ detta la Lega Nord del Trentino che parla di “un tardivo abbattimento del plantigrado”.
Perplessita’ comune il fatto che il Trentino, merito della presenza dell’orso dopo la decisione di reinserirlo tra le proprie montagne, tragga benefici sotto l’aspetto dell’immagine richiamando turisti. Sul materiale pubblicitario molto spesso appare l’immagine dell’orso. Il progetto Life Ursus che ha riportato l’orso in Trentino e’ stato concepito a meta’ degli anni ’90 dal Parco Naturale Adamello-Brenta avvallato successivamente dalla Provincia autonoma di Trento e dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, nonche’ finanziato dall’Unione Europea.
I primi esemplari vennero introdotti in Trentino nel 1999 e furono Masun e Kirka, catturati nelle riserve della Slovenia. Nel 2002 gli orsi complessivi erano arrivati a dieci. La Provincia con i suoi esperti afferma che gli abbattimenti di KJ2 e Daniza non sono sintomo che il progetto Life Ursus sia sfuggito di mano. Attualmente gli orsi presenti in Trentino sono 48 e 13 sono le cucciolate in particolare sulla Paganella, Bondone e Valle dei Laghi.