Sono stati in totale 197.544 gli interventi compiuti dai vigili del fuoco nelle zone del centro Italia colpite dal Terremoto del 24 agosto 2016 e dalle scosse dei mesi successivi: 1.136 per salvataggi di persone; 61.159 per recupero di beni dalle abitazioni e di merci e attrezzature dalle attività commerciali distrutte; 89.986 per sopralluoghi, verifiche tecniche sulle strutture e la messa in sicurezza degli edifici, a cominciare da quelli che hanno consentito il ripristino della viabilità principale.
Un anno fa la prima scossa di Terremoto che alle ore 3,36 colpì l’Italia centrale. Immediata la reazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco che dispose la mobilitazione di tutte le strutture operative con squadre che raggiunsero i centri colpiti pur nella difficoltà dei collegamenti stradali interrotti. Nelle prime ore erano operativi sul campo 1.500 vigili del fuoco supportati da 400 automezzi, 8 elicotteri, 2 droni e 40 sezioni operative complete di 10 unità di comando locale.
E ancora: mezzi speciali, squadre SAF (specializzate in tecniche speleo-alpino-fluviali), team specialistici USAR (urban search and rescue) per la ricerca di persone sotto le macerie, unità cinofile, addetti al servizio telecomunicazioni e alla comunicazione in emergenza. Oggi sono 70 i vigili del fuoco in servizio e 27 gli automezzi operanti nell’area del cratere che interessa le quattro regioni di Lazio, Marche, Umbria ed Abruzzo. Nell’area interessata, che comprende un totale di circa 300 comuni, mediamente hanno operato 730 vigili del fuoco al giorno, supportati quotidianamente da 350 automezzi.
Nel corso dell’intero anno, insieme all’assistenza alla popolazione, alle operazioni di messa in sicurezza e alla rimozione delle macerie, è proseguita senza sosta da parte dei “caschi rossi” dei vigili del fuoco l’attività di messa in sicurezza degli edifici di pregio storico e religioso e del recupero dei preziosi beni artistici contenuti. Fin dalle prime ore giunsero sui luoghi del Terremoto “squadre speciali” dei vigili del fuoco, composte da personale esperto nella ricerca delle persone: le squadre USAR (Urban Search And Rescue) e i nuclei SAF (Speleo Alpino Fluviale).
Le Usar sono 200 unità dislocate su tutto il territorio nazionale, formate per migliorare le attività di soccorso in macerie, derivanti da eventi sismici, esplosioni, crolli o dissesti statici. Si tratta di team che affrontano le operazioni di soccorso con tecniche altamente evolute concernenti soprattutto la valutazione dei rischi associati, le tecniche di localizzazione e le attività di estricazione delle vittime. Operazioni che devono essere particolarmente incisive tempestive e celeri.
I team, sono costituiti da personale addestrato per funzioni quali Management, Esperti strutturisti, Unità cinofile, Addetti attrezzature tecnologiche, Addetti sanitari, Addetti alla penetrazione in maceria ed estricazione vittime, Specialisti Hazmat (gestione sostanze pericolose), Supporto TAS (Topografia Applicata al Soccorso) ed utilizzano equipaggiamenti e attrezzature speciali per la ricerca e il soccorso, quali geofoni, robot, termocamere, search-cam. L’impiego di tale personale, che ha lavorato anche in sinergia con le altre squadre, ha portato al salvataggio nelle prime ore del sisma del 24 agosto di 297 persone, tra cui quelli eccezionali della bambina Giorgia a Pescara del Tronto e Giulia ad Amatrice.
Il nucleo SAF è invece costituito da personale operativo che utilizza, nell’ambito delle attività di soccorso tecnico urgente, attrezzature e procedure di soccorso derivate dagli ambiti della speleologia, dell’alpinismo e del fluviale, opportunamente adattate e sviluppate per essere efficaci in zone impervie. Consentono di aumentare i livelli di sicurezza dei soccorritori e migliorare il servizio offerto alla popolazione. Tutti i Comandi dispongono di personale con specializzazione SAF, con diversi livelli di abilitazione. Grazie alla loro speciale preparazione, l’impiego dei SAF dei vigili del fuoco, in sinergia con i tecnici dell’amministrazione dei Beni Culturali, è fondamentale nelle attività di recupero e messa in sicurezza del patrimonio storico, artistico e culturale danneggiato dagli eventi sismici.