I carabinieri, insieme ai vigili del fuoco e su richiesta della procura di Napoli, hanno sequestrato diversi documenti custodi nell’ufficio tecnico del Comune di Casamicciola, dove il terremoto di lunedì scorso ha provocato i maggiori danni con un bilancio di ben 2 morti, 39 feriti, oltre 300 sfollati, case, scuole e chiese chiuse perché non agibili. I militari dell’Arma, accompagnati dai vigili del fuoco, dato che il municipio si trova all’interno della ‘zona rossa’, si sono concentrati, su input dei magistrati della Procura di Napoli, diretti dall’aggiunto Giuseppe Borrelli, su documenti relativi alla palazzina crollata e su altre abitazioni rese inagibili dopo la scossa di terremoto.
Dopo il sequestro di ieri della chiesa di Santa Maria del Suffragio, a Ischia, ora saranno apposti i sigilli anche alla palazzina crollata in località Maio, dalla quale sono stati estratti vivi i tre bambini. E’ una decisione della procura di Napoli, che indaga sui crolli. Gli investigatori hanno posto le loro attenzioni alle sopraelevazioni della palazzina eseguite negli anni Ottanta, per le quali – ha sostenuto uno dei proprietari – sarebbero state presentate due domande di condono, nel 1985 e nel 1994, rimaste inevase.