“Un terremoto insignificante (magnitudo 4) che in Giappone ed Usa non farebbe neanche notizia, ad Ischia ha fatto sbriciolare interi palazzi che hanno ucciso vittime innocenti. Sono crollati gli edifici abusivi, realizzati senza progetto e con cemento depotenziato, mentre quelli realizzati a norma di legge sono rimasti perfettamente in piedi e immacolati“. Ad affermarlo e’ il geologo Carlo Tansi, direttore della Protezione civile della Regione Calabria, evidenziando che “il terremoto non uccide ma sono le case costruite male che crollano e uccidono”. “La Calabria – prosegue – e’ una regione tra le piu’ esposte al mondo al rischio sismico, dove le faglie sono in grado di generare terremoti di magnitudo molto molto piu’ elevata e che hanno fatto molte molte piu’ vittime del terremoto di Ischia: 7.2 terremoto del 1908 (120.000 morti), 7.1 terremoto del 1783 (35.000 morti), 7.0 terremoto del 1638 (10.000 morti), giusto per citare i sismi piu’ violenti tra i tanti che hanno martoriato la Calabria. Ebbene si’, proprio in Calabria queste catastrofi non ci hanno insegnato un bel niente: il numero di case abusive censite ufficialmente dal catasto sono 142.000! E anche tutte queste case abusive, dove abitano centinaia di migliaia di calabresi, cosi’ come e’ accaduto ad Ischia, se vicine all’epicentro potrebbero sbriciolarsi e uccidere. Chi ha realizzato case abusive in Calabria deve seriamente preoccuparsi, deve avere paura anzi il terrore del terremoto.
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Terremoto Ischia, la Protezione Civile Calabrese: “si muore per scosse insignificanti, e qui in Calabria i rischi sono altissimi”
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