Della notte del 24 agosto di un anno fa, Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, ricorda “la paura per la scossa”, le telefonate con i vertici della Protezione civile, le ore di “ansia”. E’ passato quasi un anno, come racconta Marini con l’ANSA, da quel terribile terremoto che ha scosso il Centro Italia.
“Grazie al lavoro fatto con il Governo, prima di tutto, con il Parlamento e con il commissario straordinario – ha aggiunto – e’ stato poi costruito un quadro chiaro e certo con norme e risorse finanziarie, presupposto per la ricostruzione ormai partita, leggera ma anche una parte di quella pesante”. L’obiettivo e’ di riparare le case e nello stesso tempo di dare un’occasione di sviluppo all’area colpita, dall’Appennino a Spoleto”. “Certo – ha sottolineato la presidente umbra – ricostruiremo ‘come era e dove era’ ma anche ‘come sara”.
“Non come ritorno al passato ma nell’ambito di un percorso che vada verso il futuro possibile, economico e sociale. Quando una persona e’ fuori di casa anche un minuto e’ un ritardo importante e quindi siamo impegnati al massimo sulla questione abitativa. Abbiamo pero’ a disposizione un impianto anche di investimento pubblico, da parte dello Stato italiano e dell’Unione europea, che e’ una grande occasione per lo sviluppo. E noi come Umbria la vogliamo cogliere fino in fondo. Insieme alle comunita’ locali. Se ci sara’ un aggiornamento della governance per la ricostruzione il protagonismo degli enti territoriali, Comuni e Regioni, dovra’ essere centrale. Anche perche’ questa parte della ricostruzione non la si fa dall’alto ma solo facendo esprimere le potenzialita’, le forze e le vitalita’ dei territori”.
“Con decine di miglia di scosse – ha ricordato Marini – tra quei due giorni. La notte del 24 agosto la Protezione civile dell’Umbria fu subito attiva cosi’ come il coordinamento con le altre strutture dello Stato, grazie anche al sistema messo in piedi dal prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro. Le prime ore sono decisive per l’assistenza alla popolazione e in questo la nostra struttura ha dimostrato grande qualita’, come anche il volontariato, il personale della Protezione civile, i dipendenti delle amministrazioni pubbliche nazionali e locali. Quando fu chiaro che non c’erano vittime e dispersi facemmo fronte all’emergenza con le nostre strutture. Lasciando che i Corpi specializzati inviati dal Governo fossero destinati ai centri dove c’erano vittime”.
Marini ha ricordato le telefonate del premier Matteo Renzi e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “perche’ sentire lo Stato vicino e’ fondamentale”. “Fu importante – ha aggiunto – l’impegno sul territorio degli assessori regionali e degli amministratori locali per assistere la popolazione. Ricordo soprattutto la reazione organizzata della gente, frutto di una vera cultura di protezione civile. Una comunita’ consapevole dei rischi e in grado di gestire l’emergenza e’ fondamentale nei primi minuti”. “Si’ – ha concluso la presidente umbra – la macchina ha funzionato e lo ha fatto al massimo livello”.