L’uragano Harvey ha toccato terra nella notte sulle coste del Texas, non lontano dalla città di Corpus Christi, sferzando il litorale con raffiche di vento fino a 215km/h e minacciando “inondazioni catastrofiche“. Il più potente uragano a colpire gli Stati Uniti dal 2005 e la peggior tempesta ad abbattersi sul Texas dal 1961, Harvey ha raggiunto la terra ferma tra Rockport e Port Aransas, una cinquantina di chilometri a nordest di Corpus Christi verso le 22 locali (le 5:00 di stamattina in Italia): lo ha annunciato il Centro nazionale uragani su Twitter.
Il primo effetto della tempesta è stato un vastissimo blackout: Harvey, le sue pioggie e i suoi venti, infatti, hanno lasciato 211.000 case senza corrente. Lo ha annunciato l’azienda dell’elettricita’ Ercot, secondo quanto riportato dai media americani. Le autorita’ locali hanno chiesto agli abitanti di Corpus Christie, la citta’ principale della zona colpita dall’uragano, di far bollire l’acqua prima di berla. Il sindaco di Rockport, 50 chilometri da Corpus Christi, ha chiesto ai cittadini che hanno deciso di restare nelle loro case di scriversi il codice fiscale sulle braccia per rendere piu’ semplice l’eventuale identificazione in caso restino vittime dell’uragano.
“Su richiesta del governatore del Texas, ho firmato la dichiarazione di calamità naturale, che sblocca tutti gli aiuti del governo” federale, ha annunciato il Presidente Donald Trump in un tweet. Con in testa il drammatico precedente dell’uragano Katrina, che aveva provocato oltre 1.800 morti e distrutto interi quartieri di New Orleans, Trump si è tenuto personalmente informato. “Siate prudenti“, l’invito del presidente americano. Già durante tutta la giornata la costa era stata sferzata da venti violenti e abbondanti piogge che hanno trasformato Corpus Christi – città industriale di 300mila abitanti – in una città fantasma. Migliaia di abitanti hanno preferito fuggire nell’entroterra, spesso a San Antonio, a circa 200 chilometri di distanza, su insistenza delle autorità e per paura di ritrovarsi sotto l’acqua. Di fronte al “grave disastro” che si profila, il governatore del Texas – Greg Abbott – ha dispiegato mille membri della Guardia nazionale del Texas. Harvey ha fatto riaffiorare negli Stati Uniti il trauma di Katrina, che aveva provocato una grave catastrofe umanitaria. “Non fate gli stessi errori che fece Bush con Katrina“, ha chiesto il senatore repubblicano Chuck Grassley al presidente Trump. All’epoca, la mancanza di preparazione e le lacune dello stato federale avevano avuto conseguenze drammatiche. Alle quali si erano aggiunte le critiche verso il presidente George W. Bush, accusato da molti di indifferenza per la sorte degli abitanti di una regione molto svantaggiata e in maggior parte abitata da persone di colore. La Casa Bianca ha già fatto sapere che il presidente sarà tenuto informato sulla situazione via teleconferenza a Camp David, la residenza presidenziale dove trascorrerà il weekend. Trump raggiungerà poi il Texas all’inizio della prossima settimana.
Intanto Harvey, dopo aver raggiunto la terraferma, è stato declassato a “tempesta di categoria 3”, con venti fino a 200 km orari. Resta molto violento e temibile. E’ l’uragano più violento che colpisce gli USA negli ultimi 12 anni, proprio dopo Katrina. L’uragano colpirà un’area che va dal Messico alla Louisiana e che flagellerà soprattutto la costa centrale del Texas, con conseguenze potenzialmente catastrofiche, secondo le previsioni del Centro nazionale degli Uragani (CNH) degli Stati Uniti. Le previsioni meteo annunciano anche oltre 60 centimetri di pioggia ed è anche atteso un aumento del livello del mare che puo’ raggiungere quasi quattro metri in alcuni punti della corsa texana. Nel frattempo i prezzi del gas in Texas sono cominciati a salire e alcune raffinerie hanno temporaneamente fermato la produzione petrolifera.