Situazione sempre più critica negli Stati Uniti d’America meridionale nelle zone colpite dall’uragano Harvey: in Texas sono caduti oltre 40mila miliardi di litri di pioggia!!! Secondo quanto scrive Cnn citando una società di analisi meteorologica, una volta che Harvey avrà completato il suo percorso, i litri di pioggia caduti supereranno i addirittura i 90 mila miliardi di litri. Quindi cadrà ancora più pioggia rispetto a quella caduta fino ad oggi. Infatti secondo le autorità americane, il peggio delle inondazioni causate dall’uragano Harley deve ancora arrivare. La tempesta continua ad abbattersi sulla regione, in particolare su Houston, la quarta città più grande degli Usa, trasformata in un grande lago. Il picco delle inondazioni e’ atteso tra mercoledì o giovedì, secondo il servizio meteo federale.
Il governatore del Texas Greg Abbott ha annunciato di aver mobilitato l’intera Guardia nazionale statale in risposta all’uragano Harvey, portando il numero degli uomini impiegati a circa 12 mila. Fino a ieri erano 3000. Abbott era stato criticato per non aver attivato un numero superiore di membri della Guardia nazionale
Sempre rimanendo nel campo dei numeri, sono state duemila le persone salvate in acqua a Houston mentre in tutto lo Stato ci sono state 316mila interruzioni di corrente. Sono 6,6 milioni le persone che stanno facendo i conti con le inondazioni. Oltre 75 mila le chiamate al numero di emergenza (911) di Houston nelle ultime 24 ore, contro una media di ottomila al giorno. Lo Stato di emergenza ha interessato invece 62 contee. Finora sono 5.600 le persone ospitate in centri di accoglienza provvisori: lo ha reso noto il sindaco di Houston, Sylvester Turner in una conferenza stampa. L’agenzia federale per la gestione delle emergenze (Fema, la nostra Protezione civile) prevede pero’ di dover ospitare nei centri complessivamente circa 30mila persone. Intanto il sindaco ha detto che sono in corso 185 richieste di salvataggio di persone in condizioni critiche.
In alcune aree del Texas sta piovendo cosi’ tanto che il servizio meteo nazionale ha dovuto aggiungere nuovi colori (viola scuro e rosa chiaro) alle sue mappe e ai suoi grafici per visualizzare in modo piu’ efficace i vari gradi di intensità del fenomeno. “Non ne siamo ancora fuori – ha detto il ministro facente funzioni dell’Homeland Security (sicurezza interna) Elaine Duke – Harvey e’ ancora pericoloso e resta una tempesta storica“.
Uragano Harvey, domani arriva il Presidente Trump
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump atterrera’ domani in Texas col suo Air Force One a Corpus Christi, la citta’ costiera dove venerdi’ notte ha toccato terra l’uragano Harvey. L’arrivo e’ previsto alle 11 locali (le 18 in Italia). Lo rende noto la Casa Bianca, senza precisare per ora il programma della visita. Con lui ci sara’ anche la first lady Melania.
La Casa Bianca e’ stata “molto reattiva” ed efficiente nel rispondere all’emergenza in Texas per l’uragano Harvey che ha provocato devastanti allagamenti, soprattutto nell’area di Houston. Lo ha detto il governatore del Texas, Greg Abbott, precisando che sono stati attivati, complessivamente, 12.000 uomini della guardia nazionale e federale.
Uragano Harvey, polemiche per la mancata evacuazione di Houston
Polemiche sulla mancata evacuazione di massa dei cittadini di Houston prima della devastazione provocata dal passaggio di Harvey: differenze di vedute sono emerse tra il governatore repubblicano, Greg Abbott, e il sindaco della metropoli texana, il democratico Sylvester Turner. Quest’ultimo venerdi’ aveva esortato i residenti della quarta citta’ degli Usa a restare nelle loro case dopo che Harvey era stato declassato a tempesta tropicale, mentre Abbott in una conferenza stampa lo stesso giorno aveva suggerito altrimenti. La polemica, e l’opportunita’ di prendere una decisione in un senso e nell’altro, evoca quanto accadde proprio a Houston per il passaggio dell’uragano Rita: nel 2005 oltre cento persone persero la vita nel tentativo della citta’ di evacuare 2 milioni e mezzo di abitanti con episodi orribili, quando 25 vecchietti di un ospizio rimasero uccisi nell’esplosione di un autobus che aveva preso fuoco mentre cercava di trasferirli a Dallas. Il sindaco di Houston ha difeso la decisione di non evacuare: l’area metropolitana ha 6,5 milioni di abitanti e venerdi’ non era ancora chiara la piega che avrebbe preso Harvey. Intervistato dal Wall Street Journal l’ex generale Russell Honore, che diresse le operazioni del Pentagono in risposta a Katrina e Rita, ha confermato che l’esperienza gioca contro gli ordini di evacuazione di massa mentre quanto accaduto in passato suggerisce di provvedere in anticipo a spostare popolazioni che vivono in aree particolarmente soggette a allagamenti – non successe con alcuni quartieri di New Orleans per Katrina – o individui vulnerabili come anziani o senzatetto. Honore’ ha anche criticato il governatore per non aver mobilitato subito l’intera Guardia Nazionale: a ieri erano stati richiamati tremila soldati della riserva mentre il Texas ne avrebbe avuto bisogno a suo avviso di almeno 15 mila. “Temo che non abbiamo capito la scala delle necessita”, ha detto l’ex generale.
Uragano Harvey, la preoccupazione degli italiani all’estero
Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero segue con grande preoccupazione l’impatto dell’uragano Harvey sugli abitanti del Texas e in particolare sugli esponenti della viva e vitale comunità italiana e di origine italiana ivi residente, gravemente colpita dalla furia della natura, che è andata crescendo negli ultimi decenni come conseguenza del riscaldamento terrestre. Il CGIE dichiara la propria solidarietà a tutte le popolazioni locali e si impegna ad adoperarsi per quanto di sua competenza per assistere concittadini e oriundi nella fase di ricostruzione.
Uragano Harvey, è tra i 10 più costosi di sempre
Con Harvey che continua a inondare il Texas, si stimano perdite per gli assicuratori di 10-20 miliardi di dollari, ben oltre i 5 miliardi stimati venerdi’ quando quello che allora era un uragano non aveva ancora colpito lo Stato. Diventato poi tempesta tropicale, JP Morgan stima sia tra i 10 uragani piu’ costosi per il settore assicurativo. Non a caso i gruppi del settore stanno soffrendo a Wall Street. Allstate cede l’1,3%, Berkshire Hathaway lascia sul terreno lo 0,4%, Progressive registra un -2,6%, Travelers segna un -2,8% e il riassicuratore RenaissanceRe Holdings retrocede dell’1,7%. E’ JP Morgan ad avere stimato perdite per il settore assicurativo fino a 20 miliardi di dllari o “leggermente meno” di un quarto degli utili del comparto. Gli allagamenti provocati da piogge torrenziali e incessanti insieme a venti potenti stanno condizionando anche il settore petrolifero, che in Texas vede il suo centro nevralgico: le raffinerie sono praticamente chiuse e la produzione di greggio nelle acque del Golfo del Messico e’ ferma. Harvey ha gia’ ridotto del 15% la capacita’ di raffinanzione nella zona, pari a oltre 2 milioni di barili al giorno, ma quella percentuale potrebbe raddoppiare se – come sembra – la tempesta restera’ sul Texas spostandosi poi verso la Louisiana dove il presidente americano Donald Trump ha dichiarato lo stato di emergenza. La chiusura del porto di Houston e’ destinata a condizionare le importazioni ed esportazioni di greggio per settimane, cosa che potrebbe alterare notevolmente i dati sulle scorte. Il fatto che la domanda delle raffinerie venga meno, sta pesando sulle quotazioni del greggio (-2,4% a 46,74 dollari al barile). Quelle della benzina invece corrono (+2,5%). Anche le vendite di auto ne risentiranno, dice Citi secondo cui il dato di agosto sara’ ridotto di oltre il 5%; GM, Ford e Toyota sono i gruppi che potrebbero soffrirne di piu’ dal momento che in Texas vantano una quota di mercato superiore.